Disoccupazione, ancora un segno più

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Occupazione? Mai così in basso dal 2004 e a pagarne il prezzo più alto sono i giovani: questo l’allarme, l’ultimo, lanciato dall’Istat che denuncia: “A marzo il tasso di disoccupazione è cresciuto di 0,2% percentuali al 9,8%, con una progressione, su base annua di 1,7 punti base. E quella giovanile sfiora il 36%”

Un dato che conferma quanto già rilevato da Eurostat, l’agenzia statistica dell’Unione europea. Secondo Bruxelles, infatti, i senza lavoro in Italia erano l’8,1% a febbraio 2011 e l’8,9% alla fine dello scorso anno per sfondare la quota del 9% a gennaio. Ma a preoccupare è, soprattutto, la disoccupazione giovanile (tra i 15 e i 24 anni) a marzo è volata al 35,9%, in aumento di due punti percentuali su febbraio. E’ il tasso più alto dal gennaio 2004 (inizio delle serie storiche mensili), ma guardando le serie trimestrali è il più alto dal quarto trimestre 1992.

E dati alla mano, la crescita della disoccupazione non rispramia nessuno, ma colpisce di più tra gli uomini dove i senza lavoro sono il 3,9% in più rispetto a febbraio il 23,4% in più sullo scorso anno. Appena migliore la situazione dell’impiego femminile: le disoccupate a marzo sono l’1,3% in più da febbrario, ma il 23,4% sullo stesso periodo del 2011.

Non si è fatta attendere la reazione della Cgil che avverte: “Basta false promesse, servono investimenti”.