Damiano: “Dobbiamo intervenire sul costo del lavoro”. D’Alia: “Il rigore non calpesti la dignità delle persone”

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“L’ho sempre detto e nel 2007  riuscii a diminuire il costo del lavoro di 3 punti sui contratti a tempo indeterminato con un risparmio di circa 5 miliardi per le imprese”, così il presidente della Commissione Lavoro alla Camera, Cesare Damiano, durante il convegno “Lavoro quanto mi costi” organizzato all’interno del Festival  del Lavoro che si sta tenendo in questi giorni a Fiuggi.

“Oggi siamo di fronte ad un altro tema che qualcuno deve sciogliere ossia ci sono o non ci sono i soldi  per investire sul lavoro e tagliarne i costi? Ad occhio, secondo me non ci sono”.

E se il Ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, interviene telefonicamente e punta il dito contro la burocrazia spiegando che “si può debellare solo con un cambio di mentalità sia da parte del cittadino sia da parte degli uffici chiamati a dare risposte”, il collega della Pubblica Amministrazione, Gianpiero D’Alia  parla di: “un’agenda delle semplificazioni e un tavolo di confronto al quale chiamare il mondo delle professioni, delle imprese e dei sindacati”. E riscalda la platea, ricevendo consensi ed applausi, dichiarando: “Il rigore non può calpestare la dignità delle persone”.

Ma come uscire dalla crisi? Come creare sviluppo? Per il segretario generale Lavoro&Welfare, Giovanni Battafarano: ” Creando un figura che sappia mettere insieme le politiche attive con quelle passive. L’uso della Cassa integrazione in deroga non sempre è stata strettamente necessaria. Oltretutto proprio in questo momento di crisi si sono sperimentate interessanti forme di welfare aziendale. Dobbiamo incoraggiare queste iniziative, premiarle”. Se ne riparlerà  il prossimo settembre, in un seminario ad hoc.

Ed intanto sul fronte della lotta all’evasione fiscale il direttore dell’Agenzia delle entrate, Attilio Befera, non lascia dubbi: “si tratta di una lotta impari. Poco più di 25mila addetti al controllo  su 48 milioni di contribuenti” e chiude chiedendo una revisione globale della normativa fiscale. “Ci sono norme – spiega il direttore Befera – che sono addirittura contraddittorie tra loro”. Ed annuncia nuove norme ma questa volta di semplificazione.