Sacconi: “Per uscire dalla crisi serve una mobilitazione di popolo”

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e cita l’amico Marco Biagi “Non esiste incentivo finanziario che possa affrontare un disincentivo normativo” – così il presidente della Commissione Lavoro al Senato nel suo intervento, molto applaudito, alla seconda giornata del Festival del Lavoro a Fiuggi.

“Bisogna liberare dalla paura – sostiene il senatore Sacconi – i tanti che sono disposti a fare ma a fare verso il lavoro e non verso il risparmio e l’uso solo delle tecnologie. Siamo al sesto anno consecutivo della crisi e ci avviamo al settimo. In una società come la nostra ormai la capacità di assorbimento si sta esaurendo sia in presenza costante di calo e mancanza di reddito sia di occupazione, di esclusione di giovani ma anche di meno giovani che trovano sbarrato il mercato del lavoro”.

E poi l’ex Ministro del Lavoro attacca l’Unione europea rea di avere una visione pan germanica e, facendo anche autocritica,  al Governo dice: “Non abbiamo avuto la capacità di ascoltare quello che stava succedendo nel nostro Paese. Non abbiamo avuto l’umiltà di ascoltare, ora bisogna farlo e in fretta. Il Governo si dia obiettivi a breve, una data catenaccio, blindato, potrebbe essere l’appuntamento con l’Expo 2015, un’occasione per ripartire ma si facciano scelte coraggiose, sperimentali, innovative e si dettino regole chiare e trasparenti”.

E sulla mancanza di idee centra il suo intervento il presidente del Link Campus University nonché ex ministro di vari Governi democristiani, Vincenzo Scotti che punta il dito contro le ultime manovre che “hanno prodotto solo effetti opposti a quelli per cui erano state varate. Serve un riposizionamento del sistema industriale italiano in un panorama internazionale. Questo è il nodo da sciogliere. Stiamo facendo misure di sostegno all’occupazione ma non ci chiediamo per quale occupazione. Stiamo solo tamponando ma il tamponamento non produce nulla, non va verso il futuro. L’Italia sta perdendo treni importanti” e denuncia: “La Politica è sparita come guida, come visione strategica”.

Per Danilo Barbi, segretario confederale Cgil: ” E’ un problema di mercati, di domanda, di sovra produzione. Serve un’economia del futuro e capire e sapere chi fa o farà la domanda mondiale”. E conclude dicendo che “Mai avrei pensato di essere in accordo con il senatore Sacconi, di trovarmi sulla stessa linea di pensiero, ma visto che è così allora creiamola questa mobilitazione nazionale per uscire dalla crisi ma prima riduciamo il costo del lavoro”.

E mentre il senatore Giorgio Santini condivide la necessità di diminuire la pressione fiscale che incombe sulle aziende “tenendo conto che trovare risorse è impossibile o quasi. Servono paletti che solo i contratti nazionali dei lavoratori possono fissare”, il presidente Sacconi gli ricorda che “è meglio lasciar perdere i paletti che quando li abbiamo messi abbiamo fatto solo disastri. Se un  paletto dobbiamo metterlo cominciamo con dire che la riforma Fornero è una riforma inumana e facciamo i passi conseguenti”.