Deficit/Pil, l’Italia supera il 3%

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Secondo i dati pubblicati dall’Istat il rapporto deficit/Pil del 3% chiesto da Bruxelles si allontana ulteriormente. E non solo nel terzo trimestre del 2014 è andato molto male il deficit, ampiamente sopra la quota del 3%, imposta da Bruxelles ma è aumentata la pressione fiscale, fino al 40,9 per cento e le minori spese per interessi, dovute al calo degli spread, non hanno ancora avuto un impatto concreto sui nostri conti.

E nonostante sia evidente che i nostri conti pubblici siano sotto pressione il Governo tiene a sottolineare, comunque, che il rapporto deficit/Pil pari al 3% è stato raggiunto negli ultimi tre mesi dell’anno, quando ci sono state le entrate straordinarie per le imposte sulla casa, gli anticipi per le tasse del 2015 e, soprattutto, una riduzione delle emissioni di titoli di Stato. Da sottolineare che il saldo primario nel terzo trimestre (la differenza tra entrate e uscite al netto degli interessi sul debito) è stato positivo (0,8% del Pil), anche se in calo rispetto al 2013. Nei primi nove mesi dell’anno si è attestato complessivamente all’1,4 per cento.

E le cattive notizie non arrivano mai da sole. Se il deficit è aumentato, infatti,  è salita, come annunciato prima, anche la pressione fiscale: nel terzo trimestre del 2014 l’Italia è arrivata al 40,9%, in aumento di 0,7 punti rispetto allo stesso periodo del 2013. Aumenta, invece, il reddito disponibile delle famiglie: su base annua cresce dell’1,4 per cento. Su questo andamento potrebbe esserci l’impatto della misura degli 80 euro, attivati dal Governo a favore dei lavoratori dipendenti per la prima volta proprio in quel periodo.

Insomma, come sottolinea l’Istituto di statistica, nel 2014 pur crescendo sia le entrate (+0,4% in rapporto al Pil) sia le uscite (+0,8%) non se ne vedono ancora gli effetti positivi .