Quale domani per le Casse….. forse senza doppia tassazione

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Se ne è discusso a Reggio Emilia nel convegno organizzato da Profess@re al quale hanno partecipato tra i tanti che sono intervenuti ,alcuni Presidenti degli Enti di previdenza privata, un rappresentante del Cup, la Vice presidente della Commissione bicamerale di controllo, Titti Di Salvo e il Senior Advisor del Censis, Giuseppe Roma.

Ad aprire le danze il dottor Alberto Bergianti che ha voluto ricordare come “ben 7 anni fa in un altro convegno a Reggio Emilia gli ordini e i collegi professionali avevano posto all’attenzione pubblica il tema delle riforma degli ordinamenti professionali a fronte del tentativo di cancellare le professioni italiane per perseguire un mercato dei servizi professionali. Oggi il Dpr 7 agosto 2012 n. 13 ha introdotto importanti innovazioni quali l’obbligatorietà del praticantato su alcune professioni, l’attribuzione dei poteri disciplinari a specifici consigli autonomi e separati dai consigli degli Ordini.”

“In questo scenario – ha continuato Bergianti – abbiamo ritenuto che per i professionisti italiani non sia più possibile marciare in ordine sparso ma tutte le forze debbono essere messe in campo e finalizzare ad obiettivi comuni e alti per creare nuove opportunità”.

E sulle nuove opportunità o meglio sulla creazione di opportunità per il mondo del lavoro, è intervenuta la Presidente di Inarcassa, Paola Muratorio, che dati alla mano ha dimostrato come i professionisti non solo soffrono ma vedono nella libera professione una speranza per rientrare o entrare nel mondo del lavoro.

La Presidente Muratorio, infatti, ha proiettato una serie di slide (in allegato) che dimostrano come non solo i redditi siano diminuiti ma quali altri problemi e storture vengono evidenziate proprio a causa della crisi.

“Le donne iscritte Nelle Casse di previdenza sono in aumento ma nonostante queste si laureino prima e con voti più alti, dimostrando una alta preparazione, percepiscono il 41% in meno del reddito dei proprio colleghi maschi. Un gender pay gap che fa eco ad un altro gap ossia quello legato all’età. I giovani professionisti entrano nel mercato del lavoro con sempre maggiore difficoltà ed inoltre anche in questo caso la differenza di reddito è ben visibile”.

“Anche per questo il ruolo delle Casse è cambiato in questi anni. Da erogatori di pensioni siamo sempre più impegnati sul fronte del welfare e del sostegno dell’iscritto nell’arco dell’intera vita lavorativa. Voglio ricordare che dallo Stato non solo non arriva alcuna protezione ma vantiamo crediti che sono in continuo aumento. Solo la mia Cassa di previdenza, Inarcassa, vanta un credito di 26milioni per la copertura dell’assistenza di maternità, eppure lo stesso Stato ci obbliga a versare i risparmi ottenuti con la spending review nelle loro Casse e non ad usarli per azioni di sostegno ai nostri iscritti”.

“Subiamo inoltre un regime di doppia tassazione che non ha eguali in Europa, ci chiedono di investire nella crescita del Paese ma non ci fanno sapere su cosa dovremmo investire”.

E sulla tassazione interviene la Vice presidente della Commissione bicamerale di controllo, Titti Di Salvo, che assicura: “E’ una delle priorità che dobbiamo risolvere perché non esiste una politica economica senza una politica fiscale. Dobbiamo rivedere l’attuale sistema a carico delle Casse situazione che rappresenta un caso unico in Europa e che produce una duplicazione di imposta”.

E sugli investimenti per la crescita del Paese: “Non deve essere sottovalutato il rischio di come in assenza di una forte iniziativa politica decine e decine di miliardi di tali patrimoni continueranno ad essere investite in strumenti finanziari per lo più esteri”.

A Giuseppe Roma il compito di tracciare le necessità e le aspirazioni del mondo dei professionisti (in allegato le slide). Non si arrendono e oltre il 50% è convinto che il futuro sarà migliore, giovani compresi e questo nonostante la crisi la stiano subendo sulle proprie spalle. Redditi non solo calati ma che sfiorano la sopravvivenza. “In media si tratta di 30milaeuro lordi l’anno – denuncia Roma – se calcoliamo le tasse non si può certo parlare di reddito ma di impossibildi sopravvivere”.