Tetto su investimenti immobiliari. Malagnino: “La prospettiva è migliorata”

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Sembra che arrivi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze una buona notizia.  Per la quota di investimenti immobiliari delle Casse previdenziali “si prevede l’introduzione di margini aggiuntivi”, dopo lo svolgimento della consultazione pubblica, almeno è quanto sostiene Alessandro Rivera,  direttore generale divisione sistema bancario e finanziario del Mef,  in audizione presso la Commissione Parlamentare Controllo sull’attività degli enti gestori. Secondo Rivera si tratterà di “aumentare la percentuale del limite massimo (prima stabilito al 20% del patrimonio) di investimenti immobiliari diretti e del periodo di transizione (5 anni) tempo dato alle Casse previdenziali per  rientrare nel suddetto limite”. Rivera ha motivato questa possibilità con l’obiettivo di “aumentare la flessibilità ed evitare corse alla cessione con svendite patrimoniali”.

”Fin da subito l’Adepp e le singole Casse di previdenza professionali hanno ripetutamente avanzato la richiesta di modificare il tetto del 20% sul patrimonio per gli investimenti in immobili, evidenziando l’impossibilità di soddisfare una tale richiesta. L’istanza è stata recepita e molto probabilmente si andrà a un tetto del 30% in 10 anni di tempo – sostiene all’Ansa il Vice Presidente Vicario dell’AdEPP, Giampiero Malagnino.

”La prospettiva è migliorata – aggiunge Malagnino – a me sembra una soluzione equa. Alcune casse sono sovraesposte sugli investimenti immobiliari, altre un pò meno. Dieci anni per ottimizzare l’adeguamento al tetto indicato mi sembrano un tempo equo”.