Pos, arrivano le sanzioni per i liberi professionisti

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500 euro nel caso in cui la violazione venga constatata dalla Guardia di Finanza, sia nel corso dell’ordinaria attività di controllo sia in seguito ad una segnalazione da parte di un cliente, ma può arrivare fino a 1.500 euro e sospensione dell’attività per chi non si adegua. È quanto prevede il disegno di legge 1747 presentato in Senato il 22 gennaio scorso. L’obbligo del Pos  ossia l’apparecchio che consente di pagare con il bancomat era in realtà entrato in vigore già dal 30 giugno scorso e le proteste non erano tardate a farsi sentire. Ne è seguito un lungo dibattito che aveva indotto il Governo ad aprire un tavolo con le associazioni di categoria al fine di trovare delle soluzioni che rendessero meno oneroso l’adempimento degli obblighi di legge .

La lacuna normativa che aveva dimenticato di prevedere le sanzioni è stata colmata dal nuovo disegno di legge presentato da alcuni senatori e recante “Disposizioni relative all’obbligo per i soggetti che effettuano l’attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, di dotarsi di adeguati strumenti di pagamento elettronici per pagamenti superiori ai 30 euro

La nuova proposta di legge ha come obbiettivi principali:

– quello di “premiare il professionista, commerciante, esercente o l’azienda che, nel rispetto delle norme in materia, si sia dotato di strumenti elettronici di pagamento;

 – quello di tutelare il consumatore e fruitore del servizio che si veda negare la legittima possibilità di procedere al pagamento mediante carta di credito o bancomat.

“Questo DDL – sostiene il senatore Aiello – è chiaramente volto a premiare i professionisti ma al contempo contiene tutte le forme di tutela per il consumatore o il fruitore del servizio nel caso venga negata la legittima possibilità di procedere al pagamento mediante gli strumenti elettronici previsti dalla legge”.

Oltre al versamento delle sanzioni è previsto che la partita IVA si adegui alla normativa entro i trenta giorni successivi e comunichi alla GdF l’avvenuta installazione dell’apparecchiatura entro ulteriori 60 giorni. In caso contrario scatta un’ulteriore sanzione di 1.000 euro, da versare entro i successivi 30 giorni. Questa seconda ammenda può essere applicata anche in caso di omissione della comunicazione dell’avvenuta installazione dell’apparecchiatura.