Le migliori start up…sono tutte made in Italy

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Obiettivo: migliorare l’incontro tra domanda e offerta nell’era di internet. Nuovi modi per trovare lavoro inventando allo stesso tempo nuovi.  E’ il caso di Jobyoulife, portale nato a Milano che oggi ha oltre 400mila iscritti, cresce di 2mila al giorno e ha creato circa 20mila contatti tra chi cerca lavoro e aziende.

“Abbiamo pensato di ribaltare l’impostazione classica: grazie al nostro algoritmo sviluppato in casa non è l’aspirante dipendente a contattare l’azienda, ma quest’ultima che pubblica un annuncio mirato sulla persona” spiega il fondatore e ceo Andrea De Spirt. La particolarità è la capacità del sistema di lavorare sulle keyword e dunque capire che addetto alla vendita e commerciale sono la stessa cosa ma soprattutto gli annunci geomirati, che permettono di arrivare a chi abita nei pressi di una sede dell’azienda. In genere non si tratta di lavori manageriali, dove la mobilità è più frequente. Jobyoulife ha raccolto 1 milione e 100mila euro da angel investors. È un’azienda americana, attiva solo in America con gli uffici a San Francisco ma una matrice italiana, visto che il cofondatore è il toscano Luca Bonmassar (32 anni) e a Milano ha una quindicina dei suoi 100 dipendenti (diventeranno il doppio tra un anno).

Poi c’è Gild seconda solo a Linkedin.

«Con il tempo ci siamo allargati oltre il mondo degli sviluppatori e siamo diventati bravi a processare i Big data. Abbiamo fatto alcune acquisizioni e ora alle aziende offriamo ricerca di talenti – non solo tecnici – intelligence e profilazione social via curriculum». In tre anni Gild ha raccolto 26 milioni di dollari di finanziamento e nel medio termine pensa all’Ipo.Viene fondata a Castel Maggiore da Alessandro Raguseo e Daniele Bacchi, entrambi provenienti da una multinazionale di selezione del personale.

Hivejobs, invece, dopo un anno di attività in Italia ha migrato verso Londra . L’innovazione sta nell’impiego di una nuova figura professionale: gli HiveScout. Il modello di business è basato sull’assenza di una rete fisica di uffici e su una struttura di selezione che si attiva esclusivamente su mandato, grazie appunto a questi HiveScout, professionisti che operano nello stesso settore di riferimento per la posizione di lavoro aperta (ad es. l’ICT) e che vengono ingaggiati da HiveJobs come selezionatori sulla base del loro profilo. In altre parole, i colloqui di selezione (rigorosamente online tramite Skype e webcam) sono effettuati da “addetti ai lavori”.

Quarta start up ma non per importanza è Jobrapido, un motore di ricerca per le offerte di lavoro lanciato nel 2004. La startup nasce a Milano per iniziativa di Vito Lomele con 200mila euro e una visione internazionale. Dopo 6 mesi ha un business sostenibile e da quel momento continua a crescere grazie alla pubblicità. Nel 2012 la società Evenbase del gruppo editoriale Dmgt (Daily Mail and general trust) ha acquisito il 49% del capitale dai soci tedeschi e italiani per 30 milioni di euro. Questo ha fatto di Jobrapido una delle exit più importanti per le startup italiane. L’anno scorso è stata a sua volta acquisita dall’americana Symphony technology group (Stg), ma non si sa a quanto è stata chiusa l’operazione.

Ed infine ecco Meritrocacy che, come nel caso di Jobyourlife,  offre un ribaltamento di prospettiva concentrandosi sulle aziende in modo che il match con chi cerca lavoro sia più efficiente. In questo caso, la startup punta sulla capacità di una impresa di comunicare cultura aziendale e specificità varie. Sul sito le aziende si presentano per quello che sono con tanto di (belle) foto degli uffici e interviste video ai responsabili delle risorse umane. In modo che prima di mandare un curriculum il candidato sappia con chi sta parlando e che cosa può trovare.