Baretta: ” Le Casse , un mondo in evoluzione”

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“Mi associo a quanto ha affermato Camporese”, così il Sottosegretario all’Economia, Pierpaolo Baretta , dopo l’intervento del presidente dell’AdEPP che aveva rivendicato la fortissima spinta riformatrice messa in atto dalle Casse di Previdenza privatizzate. “Questo mondo in evoluzione – ha sottolineato il Sottosegretario – è stato capace di rinnovarsi, di far fronte alle sfide. Adesso è importante che proprio questo mondo, per il ruolo che ha, per il patrimonio che ha e per la maturità che ha rappresenti un punto importante per un  ruolo istituzionale”.

“Intanto mi fa piacere che ci sia questo riconoscimento perchè ritengo che sia semplicemente la realtà – ribadisce Camporese –  Noi abbiamo solidificato  i nostri sistemi, la loro sostenibilità,  e ci stiamo occupando molto seriamente del tema del welfare in un contesto diverso e migliore rispetto al passato. C’è dell’altro lavoro da fare? Sicuramente sì. Quando il sottosegretario Baretta parla di ruolo istituzionale credo che si riferisca alla capacità di rendere comuni dei servizi, di andare nella direzione di una maggiore massa critica e tutto  questo è all’attenzione dell’Assemblea dei Presidenti, è in atto una riflessione molto seria su questo, c’è un gruppo di lavoro che sta operando, io confido che tutto questo poi sfoci in una nuova fase di crescita, di solidificazione di un Sistema  che ha dimostrato in oltre 20 anni non solo di essere solido ma di essere un valore”.

“E’ positivo che il Governo, attraverso la voce del Sottosegretario del Mef, confermi la volontà di una collaborazione nel rispetto delle attribuzioni reciproche per un progetto comune di investimento a favore del Paese – continua il Presidente dell’AdEPP –  così come è molto positivo l’accenno alla possibilità che lo sgravio fiscale varato per il 2015 proceda per gli anni successivi, una possibilità tutta da verificare ma pur sempre una possibilità. Quindi in linea generale è il momento di verifica di una convergenza di interessi a partire dai requisiti che sono il fatto che noi dobbiamo tutelare in primis il risparmio dei nostri iscritti  e andare  a stimolare l’economia reale in modo corretto a beneficio del Paese ed anche delle categorie che noi rappresentiamo”.

Requisiti quelli accennati da Camporese  che lo stesso Sottosegretario, ripercorrendo il cammino di incontri e scambi percorso finora, ricorda. “Già dal primo incontro con i Presidenti degli Enti era emersa la richiesta di poter decidere su quali settori investire. Siamo d’accordo ed infatti con l’ultimo Decreto offriamo una ampia gamma. Qui c’è un contesto favorevole, dobbiamo provare a coglierlo nella libertà reciproca,  i segnali di ripresa li abbiamo a disposizione, sono però fragili, e come i germogli se arriva una gelata perdiamo il raccolto. Il nostro compito è quello di irrobustire i germogli per farli diventare alberi”.

E Baretta, sull’annosa questione della tassazione: “Ci sono due linee di pensiero. C’è chi pensa che il patrimonio delle Casse sia un risparmio previdenziale e c’è chi pensa sia una rendita finanziaria e quindi giustamente tassabile al 26%. Se è la prima non possiamo non tener presente la finalità ossia erogare la pensione. L’eccessiva tassazione si può evitare investendo nel Sistema Paese. Per non perdere questa opportunità si deve discutere perché discutendo si possono trovare punti di incontro. A breve convocheremo un tavolo al quale però devono partecipare anche i gestori perché il rendimento ci deve essere per garantire la pensione futura”.

“L’idea della partecipazione al tavolo anche dei gestori è positiva. Io credo che nessuno possa chiedere ad un gestore di garantire un rendimento  – sottolinea Camporese – ma può chiedergli invece di creare strumenti, prodotti, fondi che abbiano il profilo dell’investitore  previdenziale istituzionale e quindi abbiano un rapporto rischio/rendimento, un obiettivo di investimento e una tenuta su lungo periodo che siano massivamente adeguati al profilo dell’investitore di origine. Questo lavoro è un lavoro possibile, è un lavoro che credo si debba fare, al pari di ciò che si è fatto in altri Paesi europei, e credo che questa idea del Sottosegretario vada accolta come uno stimolo positivo al mercato. Il mercato resta tale e si regola secondo le proprie caratteristiche ma allo stesso tempo dentro al mercato esiste un tipo di investitore che non può essere trattato alla stregua di uno speculatore”.

E il Sottosegretario al Mef rilancia” Se riusciamo ad avere una accelerazione negli investimenti renderemo evidente la necessità di rinnovare il Decreto che di fatto copre attualmente i prossimi 3 mesi. Rendere evidente l’avvio di un itinerario fa sì che il 2016 diventi l’occasione per rendere visibile gli effetti degli investimenti sull’economia reale del Paese. Le condizioni ci sono, siamo pronti concretamente a dare il via operativo”.