Zone franche. Il Mise apre ai professionisti. Verbaro: “Un primo spiraglio”

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Le ZFU, introdotte in Italia dal 2007 anche se hanno trovato attuazione solo nel 2012, riguardano solo centri urbani con almeno 25mila abitanti e un tasso di disoccupazione superiore alla media nazionale (al momento Andria, Cagliari, Campobasso, Catania, Crotone, Erice, Gela, Iglesias, Lamezia Terme, Lecce, Massa- Carrara, Matera, Mondragone, Napoli, Pescara, Rossano Calabro, Sora, Torre Annunziata, Taranto, Velletri, Ventimiglia, Quartu sant’Elena e L’Aquila).

Queste consentono  a piccole e medie imprese di usufruire di agevolazioni fiscali fino a 5 anni, in regime de minimis, al fine di rafforzare la crescita imprenditoriale e occupazionale sul territorio urbano.

In particolare:

  1. Esenzione delle imposte sui redditi (fino a 100.000 euro per ciascun periodo d’imposta) a decorrere dal periodo d’imposta d’accoglimento dell’istanza e in misura percentuale diversa
  2. Esenzione dall’IRAP per ciascuno dei primi 5 periodi d’imposta (fino a 300.000 euro per ciascun periodo d’imposta) decorrenti da quello di accoglimento dell’istanza
  3. Esenzione dall’IMU per gli immobili siti nella ZFU posseduti e utilizzati dai soggetti beneficiari per l’esercizio dell’attività di impresa , per i primi 4 anni a decorrere dal periodo d’imposta di accoglimento dell’istanza
  4. Esonero dal versamento dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente a tempo indeterminato (o determinato di durata non inferiore a 12 mesi), in percentuali diverse. Il MISE, con la circolare n° 32024 del 30/9/13 aveva già aperto uno spiraglio per i liberi professionisti, asserendo che “ possono accedere alle agevolazioni ( delle ZFU, ndr) anche gli studi professionali e, più in generale, i professionisti purché svolgano la propria attività in forma di impresa e siano iscritti, alla data di presentazione dell’istanza di agevolazione, al Registro delle Imprese”.

 

E lo spiraglio si è aperto grazie al tavolo di confronto voluto dal Ministero dello Sviluppo Economico, aperto e coordinato dal Sottosegretario, Simona Vicari, con le rappresentanze dei professionisti in cui, tra le molte proposte, una è stata proprio quella di allargare i benefici delle zone franche ai professionisti.

“Una proposta importante che viene da un Ministero che ha colto la rilevanza di considerare le attività professionali come produttive di PIL e posti di lavoro, e quindi meritevoli di accedere alle agevolazioni tipicamente riservate alle imprese – sottolinea il prof. Francesco Verbaro, rappresentante AdEPP al tavolo ministeriale – Anche i professionisti, come le PMI, sono stati duramente colpiti dalla crisi degli ultimi 10 anni e oramai il reddito medio di un professionista under 35 è minore di quello corrispondente di un giovane lavoratore dipendente. Senza contare che il professionista sopporta anche il peso del proprio welfare e del rischio d’attività”.

“I professionisti, esattamente come le PMI – sottolinea il professor Verbaro –  vivono in un mercato ad alta concorrenza e gli interventi loro destinati devono non solo agire nel breve termine, aiutando l’uscita dalla crisi, ma avere un’ottica di lungo termine saldando la capacità competitiva e dinamica delle professioni. ”

“L’allargamento delle ZFU, tra l’altro, è solo una delle proposte uscite dal tavolo MISE  – conclude Verbaro – che ha allo studio anche la costruzione di una misura agevolativa specifica per i professionisti che, finalmente, vedranno riconosciuto quel contributo al PIL e all’economia del paese che l’Europa dà per certa da sempre.”

Una possibilità di utilizzo, quindi, ancora legata al concetto di esclusiva imprenditorialità, ma pur sempre una fessura in quel muro che sembrava indistruttibile e che divideva i professionisti dalle agevolazioni riservate alle PMI.