Fondi strutturali, Italia sotto la lente di ingrandimento ma non è sola

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Insieme a Bulgaria, Croazia, repubblica Ceca, Ungheria, Romania, Slovacchia e Slovenia, l’Italia è stata posta sotto l’attenzione di una task force creata dalla Commissione Europea che aiuterà a migliorare l’utilizzo dei fondi strutturali (FSE, FESR e Fondo di Coesione).

La task force, creata nell’ambito delle priorità di intervento intraprese da Corina Cretu, Commissaria per la politica regionale, assisterà l’Italia a cogliere le opportunità di investimento offerte dai 32,2 miliardi di Euro di fondi strutturali a disposizione del nostro paese (22,2 miliardi per le regioni obiettivo come Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia; 1,3 miliardi per le regioni in transizione come Sardegna, Abruzzo e Molise; 7,6 miliardi per le regioni più sviluppate e 1,1 miliardo per la cooperazione territoriale) attraverso una capacità amministrativa più solida che interesserà i 50 PO (Programmi Operativi) italiani.

L’iniziativa si articola in queste 4 linee di intervento:

–          La task force sosterrà, attraverso gruppi di azione ad hoc, le amministrazioni nazionali e regionali nell’utilizzo efficace dei residui della programmazione 2007/2013

–          Potenziamento della capacità amministrativa per i programmi 2014/2020 con diverse misure (quali la condivisione delle competenze, lo scambio di esperti, la formazione e l’assistenza tecnica)

–          Determinaizone dei motivi di ritardo delel regioni con un modesto livello di sviluppo economico o dalle regioni che da anni registrano una crescita del PIL negativa

–          Istituzione di un gruppo di esperti che assicureranno una valutazione indipendente delle strategie di semplificazione adottate e che si adopereranno per individuare ulteriori possibilità di semplificazione delle norme