Stabilità. Professionisti, sì all’accesso fondi UE. “Rimosso svantaggio concorrenziale”

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L’Adepp esprime soddisfazione per il comma 474 contenuto nel maxi emendamento che apre ai liberi professionisti l’accesso ai fondi europei.

“Il cammino è stato lungo e non privo di ostacoli – dichiara il Presidente dell’AdEPP Alberto Oliveti –. Dopo il riconoscimento a livello europeo, arriva anche nel nostro Paese l’atto ufficiale che afferma il valore sociale ed economico dei liberi professionisti. Stiamo parlando di oltre 2 milioni di persone che rappresentano il 15% del PIL nazionale, che quotidianamente danno un contributo decisivo allo sviluppo del nostro Paese, un impegno che non è mai venuto meno anche in questi anni di difficile congiuntura”.

Il comma approvato garantisce l’accesso ai Piani operativi regionali e nazionali del Fondo sociale europeo (Fse) e del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), rientranti nella programmazione 2014/2020 che ammontano a diversi miliardi di euro. I liberi professionisti potranno fare domanda al pari delle Piccole e medie imprese poiché la legge di stabilità li equipara in quanto “esercenti attività economica,  a prescindere dalla forma giuridica rivestita”.

Un’equiparazione che, come ricorda Oliveti, è già avvenuta in sede europea grazie al lavoro svolto dall’Associazione degli enti previdenziali privati nel gruppo di lavoro “Bolstering the Business of Liberal Professions” durante la presidenza Camporese.

“La chiarificazione sul piano accesso ai fondi europei da parte dei liberi professionisti chiude un ciclo di impegno in cui Adepp è stata sicuramente protagonista – dichiara l’ex presidente AdEPP, Andrea Camporese – . Lo spazio economico internazionale, sempre più unificato, ci spinge ad essere all’altezza di una sfida che non dimentichi la grande storia delle professioni italiane e, allo stesso tempo, la declini nella modernità. Possiamo essere protagonisti, insieme al Governo e al Parlamento e ai colleghi degli altri Paesi, di un vero rilancio del valore intellettuale e materiale delle professioni”.

“I nostri professionisti – sottolinea Oliveti – dovranno affrontare la globalizzazione dei mercati e della libera circolazione delle idee che sarà sancita con l’attuazione della tessera professionale europea. L’accesso ai finanziamenti comunitari potrà supportarli per perseguire la formazione, lo sviluppo tecnologico e professionale necessari per vincere la sfida. La Camera ha fatto un passo decisivo a favore dei professionisti che sono già in forte sofferenza rispetto ai colleghi stranieri. La tassazione subita e, fino a ieri, l’impossibilità di accedere ai finanziamenti, li poneva infatti in una situazione di svantaggio concorrenziale”.

Il Regolamento Ue 1303/2013 aveva già chiarito che i liberi professionisti potevano avere accesso ai finanziamenti comunitari. In Italia tuttavia diverse regioni hanno continuato ad emanare bandi che contenevano condizioni (come ad esempio l’iscrizione ad una Camera di commercio) che di fatto escludevano i professionisti. Ora la legge di Stabilità li individua come destinatari a tutti gli effetti dei fondi europei stanziati fino al 2020.

Roma il 21 dicembre 2015