Europa, si discute di imprenditoria femminile

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Formazione imprenditoriale, informazione, accesso ai finanziamenti ed equilibrio vita-lavoro. Queste sono le principali misure chieste al Parlamento europeo dall’Eurodeputata Barbara Matera che ha portato a casa l’approvazione della relazione “I fattori esterni che rappresentano ostacoli all’imprenditoria femminile europea”.

Tra le motivazioni contenute nella relazione si legge….. L’imprenditorialità è definita nel quadro dell’UE come la mentalità che consente ai singoli di sfruttare le loro motivazioni e capacità per individuare un’opportunità e la volontà di perseguirla fino alla sua piena realizzazione. Benché l’imprenditorialità figuri tra le priorità politiche fin dall’adozione del trattato di Lisbona, l’Unione europea registra ancora un notevole ritardo in quest’ambito, con un tasso di imprenditorialità pari al 12 % nell’UE-27 nel 2009 a fronte del 27 % e 21 % rispettivamente della Cina e degli Stati Uniti….

Ed infatti, l’eurodeputata italiana e popolare Barbara Matera invita prima di tutto la Commissione europea e gli Stati membri a prendere delle misure che favoriscano  l’accesso delle donne imprenditrici alle reti tecniche, scientifiche e aziendali e di garantire la parità tra uomini e donne nell’usufruire dei finanziamenti – compresi quelli europei – per i lavoratori autonomi e le Pmi. Nel testo compare anche l’invito a “scuole e università” a “incoraggiare le ragazze a studiare materie che aprano possibilità di carriera in settori scientifici, finanziari e in quelli a forte crescita come le nuove tecnologie”. Inoltre si chiede alla Commissione e gli stati membri di condurre ricerche che analizzino il maggior impegno delle donne nell’imprenditoria sociale e il suo possibile effetto moltiplicatore sull’imprenditoria tradizionale nonché l’equilibrio lavoro e vita privata, uno dei principali ostacoli all’occupazione femminile in Europa.

E l’eurodeputata si avvale di dati inequivocabili e “realtà” conosciute da tutti. “È ampiamente riconosciuto che, per riportare l’Europa sui binari della crescita e creare nuovi posti di lavoro – scrive Barbara Matera – l’Unione europea ha bisogno di più imprenditori, e la sua strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva (Europa 2020) menziona espressamente la necessità di iniziative politiche più concrete per sviluppare l’imprenditorialità europea. In questo contesto l’imprenditoria femminile merita particolare attenzione, poiché la pari indipendenza economica non è ancora un dato acquisito nell’Unione europea e il tasso di occupazione femminile, che nel 2014 era del 59,6 % nell’UE-28, non è in linea con l’obiettivo della strategia Europa 2020 che prevede un tasso di occupazione del 75 %, né con il dato relativo agli uomini (70,1 %).

Le differenze tra donne e uomini sono ancora evidenti nelle carriere imprenditoriali: nel 2012 le donne rappresentavano soltanto il 31 % del totale dei lavoratori autonomi dell’UE-28. Si tratta di dati confermati dalle preferenze occupazionali dei cittadini europei: secondo un Euro barometro Flash del 2012, vi sono maggiori probabilità che le donne preferiscano un impiego dipendente (il 63 % rispetto al 53 %) e che gli uomini optino invece per un lavoro autonomo (il 42 % rispetto al 33 %). Gli uomini sono più propensi delle donne a considerare il lavoro autonomo come un’alternativa fattibile, ed è effettivamente più probabile che essi, rispetto alle donne (29 % contro 17 %), abbiano creato un’impresa, ne abbiano rilevato una già esistente o prevedano di avviarne una propria. Appunto per questo, è probabile che le donne imprenditrici, al momento di avviare un’impresa, abbiano meno esperienza rispetto agli uomini)…..

In allegato il testo completo della mozione