Orgoglio AdEPP. “Ma quale conflitto generazionale , per noi la parola chiave è patto”

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E’ quello che sente il Presidente Oliveti quando afferma: “Stiamo tutti meglio oggi di prima”, quando ribadisce la storia di un Sistema che ha saputo ribaltare la situazione di svantaggio costruendo un presente e un futuro ricco di segni positivi. Lo fa, rilasciando una lunga intervista pubblicata su Italia Oggi e sull’agenzia di stampa Ansa. Anche perché l’Adepp 2puntozero comincia a prendere forma, facendo anche tesoro degli anni passati, dei progetti portati a casa, sia in ambito europeo sia in ambito nazionale, delle risposte a volte date ai singoli Ministeri o Enti di vigilanza ancora prima di essere “pungolati”. Ne riportiamo un breve stralcio dandovi appuntamento alla prossima newsletter dove troverete l’intervista completa e una dichiarazione sul collegato alla Legge di stabilità, approvato dal Consiglio dei ministri, più conosciuto come Jobs act del lavoro autonomo.

“A 20 anni di distanza dalla privatizzazione abbiamo tutti un patrimonio decisamente aumentato che ci fa da rete di protezione a fronte di quella fiscalità che ci fu tolta all’epoca e stiamo tutti meglio, non risponde al vero per intenderci quanto da qualcuno detto che le Casse private quando falliscono poi tornano al pubblico. Non è mai successo nella storia. Noi in maniera quasi da evoluzione darwiniana ci adattiamo al cambiamento e la storia insegna che al cambiamento si sono adattati coloro che sono stati rapidi e non i dinosauri. Quindi ci adatteremo anche ai cambiamenti futuri ma sempre difendendo la nostra autonomia fino al punto di fare della battaglia all’autodeterminazione una battaglia importante, fondamentale”.

“Ci basiamo su un patto tra generazioni subentranti che è il vero albero motore del Sistema e noi vogliamo che venga declinato e compreso come patto e non come conflitto generazionale. Oggi quando si fa riferimento a questo sistema  di passaggio generazionale si parla di conflitto noi  invece vorremmo parlare di un patto generazionale. Vorrei sottolineare che questi nostri patrimoni, che altro non sono che contributi di contribuenti che sono magari già andati in pensione, oggi non sono usati per pagare le loro pensioni,   stanno dando i loro frutti che serviranno non solo a garantire le pensioni future ma, nella logica di un welfare integrato, anche il lavoro e la  sicurezza della generazione che verrà “.

Altra parola chiave, e qui chiudiamo la prima parte dell’intervista, per Oliveti è “la geometria variabile” . “Noi  – spiega Oliveti – proponiamo attività come Adepp ma ogni componente dell’associazione ha la possibilità di usufruirne o meno, quindi l’assetto  variabile sta a significare che le proposte dell’Adepp non necessariamente debbono essere recepite da tutti in maniera obbligatoria solo perché aderenti all’associazione, ma in una logica di servizio”.