Programma 2016, Renzi scrive agli italiani e dice: “Il meglio deve ancora venire”.

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La prima e-news del 2016 arriva dal Presidente del Consiglio  che non può non partire dalla situazione internazionale che Matteo Renzi definisce “complicata per il quadro globale frastagliato e per le tensioni vicino a casa nostra”. “L’Italia c’è – dice – e farà la sua parte, con la professionalità delle proprie donne e dei propri uomini e insieme agli alleati”. Anche se il quadro europeo non è dei più favorevoli visto “La crisi dei migranti, lo stallo delle elezioni spagnole, le tensioni per le nuove leggi polacche, il referendum inglese, il post-emergenza greco, l’ondata populista lepenista in Francia”.

“Davvero pensiamo che il problema sia lo 0,1% di flessibilità in più o in meno dell’Italia?” sottolinea il premier ed aggiunge  “Non scherziamo, amici l’Italia non va in Europa a battere i pugni sul tavolo: al massimo alza la mano, e fa qualche domanda come all’ultimo Consiglio europeo, L’Italia oggi è più stabile politicamente e potrà quindi affrontare con fiducia tutte le sfide a partire dal referendum costituzionale di ottobre nel quale gli italiani decideranno se il ddl Boschi che abolisce il bicameralismo perfetto andrà bene o no”.

Nella e-news, inoltre, Renzi rivendica  i buoni risultati interni sul fronte economico e occupazionale negando che derivino da “fattori esterni” ma dalle buone pratiche e da buone riforme come il jobs act , sottolineando che “mentre lo spread dell’Italia è diminuito, quello della Spagna è salito. Ciò è accaduto perché l’Italia oggi è più stabile e ha fatto le riforme a lungo rinviate, dunque è più credibile” ed aggiunge “Il 2016 può segnare un aumento della credibilità del Paese se andranno in porto altre riforme come quella costituzionale lunedì al voto della Camera. Dopo l’ulteriore e rapida seconda lettura conforme di Senato e Camera, ragionevolmente a ottobre ci sarà il referendum finale  e saranno semplicemente gli italiani e nessun altro a decidere se il nostro progetto va bene o no”. Tra le riforme da portare a casa  l’approvazione di alcune leggi da parte del Parlamento, come il codice degli appalti, iniziative governative o la presentazione della candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2024. Da capire che fine faranno le unioni civili, dal 26 in Aula al Senato,  e la depenalizzazione del reato di clandestinità.  Il ddl Cirinnà diventa meno un punto dell’agenda strettamente di governo e viene affidato alla dinamica parlamentare. Inoltre, nella prossima direzione del Pd tra i punti messi all’ordine del giorno ci sono le amministrative e un’iniziativa sulla formazione politica che coinvolgerà 300 giovani under 35. Nella sua e-news il premier annuncia anche a breve “un paio di progetti di grande importanza che alcuni player economici globali hanno intenzione di realizzare in Italia”. “Il meglio – assicura – deve ancora venire”.