Schiavon: “Nessun problema di sostenibilità, di adeguatezza forse”

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Sostenibilità ed adeguatezza, sono i temi che verranno trattati domani mattina nel convegno organizzato da Enpapi. Ma se sulla prima il presidente Schiavon non individua un problema perché “ per noi Casse della 103 in particolare non l’abbiamo nel senso che siamo sempre sostenibili” sul fronte adeguatezza…

“ Da almeno vent’anni chiediamo di poter assegnare ai montanti degli iscritti dei plus valori provenienti dai buoni risultati degli investimenti – sostiene Mario Schiavon –  e che noi, invece,  dovremmo accantonare inutilmente in un fondo di riserva. Questo credo non sia corretto ed infatti  l’obiettivo del convegno  è proprio quello di accendere un dibattito all’interno delle Casse del 103, all’interno di tutte le  Casse visto che molte hanno scelto il contributivo, accogliendo eventuali suggerimenti da porre al legislatore per poter migliorare  il Sistema previdenziale. Dal ‘ 96 non c’è stata alcuna modifica se non la legge Lo Presti che prevede di aumentare il contributo integrativo da assegnare o al montante dell’iscritto oppure alla assistenza”.

Nella proposta di legge sulla responsabilità professionale del personale sanitario in un articolo si prevede che venga istituito  un organismo di prevenzione del rischio sanitario sia nelle strutture pubbliche sia in quelle private. Cosa ne pensa?

“Ritengo che le strutture pubbliche abbiano tutte le caratteristiche per garantire questa sicurezza. Sui privati dipende  ma credo che quando il Governo va ad accreditare il privato  certamente la sicurezza deve essere uno dei parametri che va salvaguardata a tutela di un mandato  costituzionale che è il diritto alla tutela dei cittadini”.

Tessera professionale, la vostra categoria fa da apripista

“Noi siamo molto numerosi, siamo molto affezionati alla nostra professione in questo momento siamo molto europei nel senso che siamo molto richiesti, i più richiesti  dai Paesi europei perché si ritiene che la formazione italiana sia tra le migliori. Io credo che aderiranno  gran parte dei 400mila iscritti ai collegi italiani”.

Come è cambiata la platea degli iscritti in questi anni?

“Una volta erano tutti dipendenti pubblici oggi sono molti liberi professionisti. Noi come Ente della libera professione infermieristica siamo contenti che questa assuma anche una connotazione diversa da quella esclusiva della dipendenza. La rappresentazione di una professione con la P maiuscola viene ridondata maggiormente quando viene svolta in termini autonomi”.

Tra poche ore il Consiglio dei ministri licenzierà il testo del collegato alla Legge di Stabilità, quello che viene comunemente chiamato il Jobs act del lavoro autonomo. Nel testo si punta molto sulla formazione, fino a pensare di dedurne i costi fino a 10mila euro l’anno. Quanto è importante nel vostro settore la formazione continua?

“Molto, perché lei sa che abbiamo come obbligo la formazione Ecm (Educazione continua in medicina)e il libero professionista ha sempre  lamentato che, mentre la formazione Ecm viene garantita ai dipendenti pubblici e gratuitamente, il privato se la deve pagare. Infatti, da anni la Cassa che io presiedo si è occupata molto  della formazione dei liberi professionisti, dando soprattutto informazione sul fronte  previdenziale ed  assistenziale ma senza sottrarsi ad un dibattito che riguardava anche l’esercizio della professione stessa. Ed infatti è cambiata anche la comunicazione della nostra Cassa che si è evoluta usando anche strumenti nuovi  per dare un servizi in più agli iscritti”.

Ricordiamo che il convegno dal titolo “Casse professionali: tasso di rendimento sul debito pensionistico e meccanismi automatici di equilibrio” si terrà presso la Sala del Consiglio della Cassa di previdenza degli infermieri,  dalle ore 10.

Sulle possibili soluzioni si interrogherà la vasta platea dei relatori: dal Direttore generale per le politiche previdenziali e assicurative del Ministero del Lavoro, Concetta Ferrari, al Sottosegretario di Stato al Ministero dell’economia e delle finanze, Pier Paolo Baretta, dal professore ordinario di Tecnica attuariale dell’Università La Sapienza di Roma, Massimo Angrisani al presidente dell’AdEPP, Alberto Oliveti. Da sottolineare, inoltre, l’intervento di Junichi Sakamoto, chief adviser to pension managment research Group – Nomura research institute