Camporese: “Soddisfazione per il via libera, anche se in parte, alla riforma, dai Ministeri vigilanti”

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“Ritengo importante che i Ministeri Vigilanti abbiano dato il via libera alle misure di immediato e forte impatto economico  che porteranno ad un sostanziale miglioramento delle passività dell’Ente dovute ad una drammatica perdita di posti di lavoro e ad un aumento esponenziale dei costi di ammortizzazione sociale”,  così il Presidente dell’INPGI, Andrea Camporese dopo che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di concerto con quello dell’Economia ha comunicato l’avvenuta approvazione e immediata esecutività di alcuni punti contenuti nella riforma previdenziale che l’Ente di previdenza dei giornalisti aveva varato nel luglio scorso.

Tra gli interventi approvati, l’incremento, dal 1 gennaio 2016,  delle aliquote contributive che passano da 8,69% a 9,19% (+0,5%) della retribuzione imponibile per la quota a carico dei giornalisti dipendenti e da 22,28% a 23,81% (+1%+0,53%) della retribuzione imponibile per la quota a carico dei datori di lavoro; l’incremento dal prossimo anno dell’aliquota dell’1% a carico dei datori di lavoro destinata al sostegno della CIGS; l’individuazione della retribuzione pensionabile, per le anzianità contributive maturate a decorrere dal 1° gennaio 2016, in base alla nuova quota “E” ed infine l’applicazione delle percentuali per il computo della pensioni in base ai nuovi coefficienti di riferimento.

Soddisfatto Camporese anche se sottolinea come “Il delicato lavoro che riporterà in equilibrio i conti non può considerarsi concluso. I futuri dirigenti dell’Inpgi, che verranno eletti tra pochi giorni, dovranno esercitare la responsabilità di una ulteriore proposta sul versante della riduzione delle prestazioni. Rivendico con orgoglio la serietà e l’equilibrio messi in campo dal Cda uscente che possono essere considerati un lascito non banale. Il ventaglio delle proposte è stato considerato non sufficiente, troppo protettivo verso gli iscritti, non negativo o bocciato, come qualche commentatore ante litteram ha voluto far credere”.

Per quanto riguarda le altre misure contenute nel provvedimento di riforma, il Ministero – pur esprimendo una valutazione positiva in termini di corretta collocazione delle stesse nella direzione auspicata del contenimento della spesa pensionistica ed assistenziale e, quindi, riconoscendo che queste sono “finalizzate al perseguimento di canoni di sostenibilità” – ha ritenuto necessario che l’Ente sviluppi in tempi brevi ulteriori riflessioni e approfondimenti in funzione di una maggiore incisività dei loro effetti, “anche in considerazione dei requisiti decisamente più stringenti in vigore per il sistema pubblico per l’accesso ai trattamenti pensionistici e per le relative modalità di calcolo”.

Restano quindi aperti e sospesi una serie di interventi previsti dalla delibera del Consiglio di Amministrazione in relazione all’età pensionabile (prevista in crescita da 65 a 66 anni), alla ridefinizione dei requisiti per l’accesso alle pensioni di anzianità e alle clausole di salvaguardia connesse (per le quali si richiede “una verifica escludendo deroghe di ampio respiro rispetto ai requisiti stabiliti per la generalità degli iscritti”) al contributo straordinario a carico dei pensionati (ritenuto coerente con il Bilancio Tecnico afferente alla normativa di settore, ma controverso sul piano giuridico e passibile di contenzioso) e alla rimodulazione del trattamento di disoccupazione (previsto dal Cda complessivamente  in riduzione di circa il 5%).

“Ritengo di dover ringraziare i Ministeri Vigilanti – continua il Presidente Camporese – per il rispetto verso l’autonomia dell’Ente che hanno dimostrato chiedendo di riconsiderare autonomamente e responsabilmente l’intero pacchetto delle prestazioni, spingendoci a trovare nuovi punti di equilibrio senza approvare o respingere singole misure. Andrà al più presto ripreso il dialogo con le Parti Sociali (Fnsi e Fieg) per i profili di loro competenza e per l’importanza della negoziazione contrattuale in corso. Sarà necessario produrre nuove analisi attuariali tenendo conto anche dell’impatto positivo di oltre 850 assunzioni a tempo indeterminato sgravate pervenute in questi mesi. Andrà chiarito e approfondito l’ambito applicativo del nuovo sistema di ammortizzazione sociale entrato in vigore recentemente nel sistema generale. L’approvazione di oggi segna un passaggio decisivo nel percorso di risanamento dell’Inpgi. Serve responsabilità, non demagogia”.

L’impatto economico sui conti dell’Ente, derivante dall’applicazione delle modifiche approvate, è valutabile – a regime – in circa 45 milioni di euro annui di saldo positivo – per l’effetto combinato dell’incremento del gettito sul fronte delle entrate contributive e dei risparmi conseguenti alla riduzione della spesa pensionistica, a fronte di un volume complessivo – riferito a tutti gli interventi elaborati dal Consiglio di Amministrazione dell’Istituto – stimato in circa 60 milioni annui.

E riforma a parte l’Inpgi va avanti. Con una nuova delibera l’Istituto di previdenza dei giornalisti conferma la decisione dello scorso anno  di proseguire sul fronte sgravi contributivi. Ma non solo. Sempre con voto unanime del Consiglio, sono state approvate le due delibere di partecipazione alla Fondazione europea per lo sviluppo del lavoro, della previdenza e dell’assistenza dei professionisti da una parte, ed alla Fondazione sul giornalismo italiano “Paolo Murialdi” dall’altra.

Nel primo caso si tratta di un contributo alla costituzione di un nuovo soggetto istituzionale di rilevanza europea che – in collaborazione con le altre Casse di previdenza – consentirà di seguire meglio i processi normativi e politici in atto in Europa per le libere professioni, che incidono  significativamente sulla previdenza e sulle condizioni economiche dei professionisti, ma soprattutto rappresenterà in sede comunitaria i loro bisogni, le loro necessità e difenderà i loro interessi.

Il contributo erogato, invece, in favore della Fondazione “Paolo Murialdi” prosegue il percorso di costruzione di quel punto di aggregazione sullo studio della storia del giornalismo italiano – nato per volontà di tutti gli organismi di categoria (Casagit, Cnog, Fnsi e Inpgi) – che a breve aprirà le porte della propria sede romana di Via Augusto Valenziani n. 10/12, mettendo il proprio patrimonio librario a disposizione di tutti.

Entrambi i provvedimenti sono stati finanziati con sovvenzioni messe a disposizione dell’Istituto dalla Banca tesoriera Unicredit (quindi non gravante sugli iscritti) che – in base ad un apposito Regolamento votato dal CdA nel 2010 – vincola la possibilità di utilizzare tali somme unicamente a: scopi istituzionali, interventi in favore di Organismi di categoria, convegni, iniziative formative in campo giornalistico e studi sull’lnpgi, escludendo quindi qualsivoglia altro loro utilizzo.