Covip, in un documento gli investimenti del Sistema Casse di previdenza private

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“L’articolo 14 del Decreto-legge 98/2011 ha attribuito alla competenza della COVIP le funzioni di vigilanza sugli investimenti delle risorse finanziarie e sulla composizione del patrimonio degli Enti previdenziali ex d.lgs. 509/1994 e d.lgs. 103/1996 (di seguito, Enti). Ciò, al fine di garantire, nel loro espletamento, competenze tecniche altamente specialistiche, come tali in possesso di un’Autorità amministrativa indipendente già preposta per legge alla verifica della sana e prudente gestione del risparmio previdenziale privato (c.d. di secondo pilastro)”, questa la premessa che da il via al documento, reso pubblico da uno degli Enti di controllo delle Casse di previdenza private e privatizzate.

Una relazione ( in allegato)  che mette la lente di ingrandimento sulle “risorse” del  Sistema iniziando proprio dalla “Componente immobiliare” che per la Covip  “continua a costituire un elemento estremamente significativo nel complesso delle attività detenute, ancorché in progressiva riduzione”. E l’Ente di controllo da’ i numeri “Essa si attesta a 19,1 mld di euro pari al 26,6% degli attivi complessivi, in diminuzione rispetto all’anno precedente di 3,2 punti percentuali. Se si estende l’orizzonte di valutazione anche al 2012, si osserva che il peso della componente immobiliare è sceso di 6 punti percentuali in due anni. Sotto il profilo dell’incidenza di tale componente sulle attività detenute dai singoli Enti (ovvero dalle tre gestioni patrimonialmente separate istituite ai sensi del d.lgs. 103/1996 da due Enti ex d.lgs. 509/1994), in 9 casi – di cui uno riferito a un Ente ex d.lgs. 103/1996 – essa è superiore al 30%; in particolare, per cinque Enti il peso si colloca tra il 48,4% e il 52%”.

E dal focus sugli immobili si passa ai  Titoli di debito e di Capitale, agli OICR alla liquidità senza dimenticare il tema degli “Investimenti nel Sistema per arrivare infine ad una sintesi dove si legge: ” volendo svolgere alcune considerazioni di ordine comparativo tra l’allocazione degli investimenti a fine 2014 negli Enti previdenziali ex d.lgs.509/1994 e d.lgs. 103/1996 e nelle forme di previdenza complementare, si osserva che:

– la composizione del portafoglio degli Enti vede la rilevante presenza degli investimenti immobiliari (circa un quarto del totale delle attività); le altre principali attività sono i titoli di debito (circa il 30% del totale, di cui due terzi titoli di Stato), gli OICR armonizzati (circa il 12%) e i titoli di capitale (circa l’8%);

– viceversa, nelle forme pensionistiche complementari il portafoglio è allocato in prevalenza in titoli di debito (circa il 60% del totale delle attività, di cui i quattro quinti costituiti da titoli di Stato); fra le altre principali attività figurano i titoli di capitale (circa il 16%) e gli OICR armonizzati (circa il 10%), mentre gli investimenti immobiliari costituiscono nel complesso una componente residuale (circa il 4%), rivestendo un peso maggiore nei fondi pensione preesistenti.

“Con riferimento agli investimenti nel “sistema Paese”, tenendo conto della preponderante presenza in esso di piccole e medie imprese, occorre preliminarmente rilevare che la gamma degli strumenti finanziari disponibili per l’investimento in titoli di imprese domestiche appare oggi ancora ristretta e non pienamente adeguata rispetto alle esigenze delle forme previdenziali”.