Le “Buone pratiche”. Il punto di vista delle Regioni

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“Noi abbiamo deciso di sostenere tutte le categorie e quindi tutti gli ordini. In che modo. Il primo sostenendo l’autoimpiego  – racconta l’Assessore alla Regione Calabria, Federica Roccisano – e quindi l’occupabilità attraverso l’accesso ai fondi comunitari e attraverso la formazione ma anche ascoltando quello che hanno da dirci gli ordini sia rispetto alla riforma del lavoro seguendo quello che è stato stabilito anche a livello nazionale  e che quindi la Regione deve attuare sia inserendoli quindi nel tavolo di concertazione così come sono già inserite le organizzazioni imprenditoriali. Questo perché pensiamo che lo sviluppo ci possa essere se noi andiamo incontro a loro ma soprattutto se noi recepiamo  quello che loro riescono a comunicarci e le proposte che ci vengono dai liberi professionisti. Un ultima cosa  alla quale io tengo molto e che riguarda l’occupabilità. Io penso che dobbiamo rompere le barriere che ci sono tra i figli di e i figli di qualcun altro e quindi fare in modo che la professione, la libera  professione divenga ad appannaggio di tutte le categorie professionali”.

“Noi abbiamo riconosciuto ai professionisti la possibilità di beneficiare del nostro Por (Programma Operativo Regionale). Una programmazione che insieme a Calabria e Puglia  – spiega il Presidente della Regione Molise, Paolo Di Laura Frattura – gestisce il  fondo sociale e il fondo di sviluppo regionale. Ritengo che il fatto importante sia stato quello di aver recepito le istanze di Cassa forense nel nostro Comitato di sorveglianza cosi da riconoscere anche a Cassa Forense un ruolo da protagonista di ciò che accade ma soprattutto di ciò che andiamo a programmare. Un interlocutore attivo e un collegamento con la realtà”.

“La Regione Emilia Romagna è da tempo impegnata a valorizzare il ruolo dei professionisti riconoscendo l’importante contributo che gli stessi apportano nei processi di trasformazione dell’economia regionale – sottolinea l’Assessore Palma Costi – ciò che è stato anche formalizzato in una recente legge regionale, la n. 14 del 2014, che prevede tra l’altro la istituzione della Consulta Regionale delle professioni, cui stiamo provvedendo in questi giorni. Non possiamo, quindi, che accogliere con favore i nuovi indirizzi affermati dalla Legge di Stabilità 2016”.