Luciano: “L’unione fa la forza”. Camporese: “Presenti nei processi decisionali”

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“Io credo che la giornata di studio sia  andata molto bene. Al convegno, diviso in tre parti, erano presenti tutte le rappresentanza dell’avvocatura, gli ordini, le associazioni,  le rappresentanze politiche, parlamentari, i presidenti di molte Casse, gli assessori e i presidenti regionali nonché il Vice presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani – commenta a caldo il Presidente di cassa Forense, Nunzio Luciano – e sono soddisfatto sia per la partecipazione sia per i contenuti che sono stati  espressi. Il lavoro che stiamo facendo ha avuto un vasto consenso  e ha raccolto, ancora una volta, dalle Regioni   una grande disponibilità ad andare avanti  sui finanziamenti per le libere professioni. Penso che oggi sia passato un altro messaggio ossia uniti si possono portare a casa importanti risultati e credo che la giornata  si possa chiudere con questa frase: l’unione e una maggiore coesione delle libere professioni ci può portare a raggiungere risultati importanti”.

D’altronde la crisi ha richiesto quella unità di intervento, quella sinergia di cui parlava Luciano. Antonio Caputo, della Cassa del Notariato, ricorda come “il repertorio notarle è calato di circa il 50% e vi sono costi fissi che non diminuiscono, costi che toccano il 60% del ricavo. Un dato preoccupante che va al di là della riduzione del reddito che comunque nella nostra categoria è stato drammatico. Ciò porta ad un pericolo di default ed è importante, in un regime di concorrenza, saper organizzare, cogliere le opportunità che arrivano dall’Europa”

“Le sfide che toccano riguardano i professionisti oggi non sono solo frutto della crisi ma derivano da processi globali e veloci di trasformazione  –  sottolinea Francesco Verbaro, senior Advisor di AdEPP – che stanno interessando il terziario e il mondo dei servi professionali. Le politiche comunitarie e le misure contenute nei  bandi sono uno strumento ottimo per accompagnare il settore delle professioni verso le trasformazioni in corso che riguardano la digitalizzazione dei servizi, la mobilità del capitale umano, la competitività transfrontaliera, il rapido invecchiamento delle competenze. Il Sistema AdEPP, che per primo ha evidenziato i cambiamenti in corso e le relative sfide nonché le opportunità derivanti dalle politiche comunitarie, dovrà riuscire ad organizzare un welfare che non si fermi solo alla previdenza e all’assistenza ma riguardi tutti gli strumenti che consentano di rafforzare capacità reddituale e competitività”.

Opportunità che l’AdEPP già in passato aveva sottolineato ed individuato. E l’ex presidente, nonché presidente dell’INPGI, Andrea Camporese ricorda che: “C’è la fase due della rappresentanza dei professionisti italiani in Europa ed è una fase che comporta una estrema professionalità nell’approccio, capacità di essere presenti nella formazione dei processi decisionali e quindi anche in vista delle nuove linee guida che la Commissaria Bienkowska annuncia per l’estate. Più in generale oggi ho sentito un ragionamento del Vice presidente Tajani di estremo interesse e la sua domanda . Perché voi non siete nella grande partita del mercato unico  europeo come sono gli altri fondi pensione per esempio inglesi? L’Investing infrastructure fund inglese, infatti,   fatto dai fondi pensione investe 3 miliardi di sterline in infrastrutture,  ecco quella  direzione anche di protagonismo ovviamente nei limiti della funzione eccc… può essere una delle dimensioni  di grande apertura futura quindi il mercato unico delle professioni e il mercato unico dei capitali, le due cose possono avere qualcosa in comune.