Schiavon:”Infermieri, sempre più professionali”

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Quando ENPAPI è stato istituito, oramai quasi venti anni fa, la Professione infermieristica stava vivendo un processo di riqualificazione: qualche anno prima, infatti, grazie al nuovo profilo professionale, aveva perso l’attribuzione di “professione ausiliaria”, guadagnando quella di “professione sanitaria”; l’anno successivo una legge ha previsto l’equipollenza dei titoli conseguiti in base al vecchio ordinamento con i diplomi universitari, circostanza, questa, che ha aperto le prospettive verso la nascita dei corsi di laurea in Scienze Infermieristiche.

Negli stessi anni, ed è uno dei motivi per cui ENPAPI è sorto, si stavano sviluppando nuovi modelli di esercizio professionale, che rispondevano all’esigenza di coprire una maggiore domanda di assistenza sul territorio, considerando i sempre maggiori tagli di spesa che avevano avuto come conseguenza per le aziende sanitarie pubbliche quella, tra le altre, di veder ridotti i tempi di ricovero.

Le prime, pioneristiche, esperienze di esercizio libero professionale si sono avviate proprio alla metà degli anni ’90, in un periodo in cui, tra l’altro, il numero dei Professionisti infermieri superava di gran lunga, prima del successivo periodo di “emergenza infermieristica”, il fabbisogno di assistenza.

L’affermazione di modalità di esercizio diverse da quella subordinata ha costituito, in qualche modo, un catalizzatore della modifica della percezione del cittadino verso la nostra professione. Pur con qualche criticità che ancora perdura, al Professionista infermiere, oggi, viene riconosciuto l’elevato grado di professionalità che è gli è richiesto per l’esercizio della sua funzione che, si ricorda, è quello di responsabile dell’assistenza nei confronti del malato.

In diciotto anni effettivi di “vita”, il numero degli Infermieri liberi professionisti, secondo i dati di ENPAPI che, ad oggi, costituiscono l’unico osservatorio ufficiale sull’esercizio libero – professionale, è cresciuto dai quasi ottomila del 2002 ai settantamila del 2015. In tutto questo, non si può negare che l’Ente di previdenza della professione abbia costituito un importante volano nel suo sviluppo.

L’Ente, oggi, avendo raggiunto un significativo livello di espansione, opera con l’obiettivo di creare un sistema di welfare integrato, che affianchi il professionista in tutto l’arco temporale in cui svolge la sua attività.

Non mancano, certamente, le criticità nell’esercizio, tra cui spicca un diffuso fenomeno di evasione ad ogni livello (deontologico, fiscale e previdenziale): è qui che interviene ENPAPI che, considerando la regolarità contributiva come uno dei principi di corretto esercizio, diffonde, da un lato, la cultura del risparmio previdenziale, svolge, dall’altro, incisive attività di recupero.