Una cabina di regia per i fondi? L’Italia dice sì. Al Sud l’80% delle risorse

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Sarà incardinato presso Palazzo Chigi e avrà il compito di gestire la programmazione delle risorse di Fondi di Sviluppo e Coesione del prossimo ciclo. E dal Governo arrivano già le linee guida che il nuovo organismo dovrà seguire ossia puntare sulla competizione tra le varie aree del Paese e sulla creazione di piani nazionali che in sintesi vuol dire addio alle gestioni separate di ogni Amministrazione regionale.

La Cabina di regia, secondo quanto spiega il decreto, sarà composta dall’Agenzia per la coesione, dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio con funzioni di segretario del Cipe, dal ministro per gli Affari regionali, dal ministro per l’attuazione del programma di Governo, dal responsabile delle Infrastrutture. Fuori dal Governo, siederanno al tavolo anche un presidente di Città metropolitana indicato dall’Associazione nazionale dei Comuni e il presidente della Conferenza delle Regioni, insieme ad altri rappresentanti dei governatori.

Tutti questi soggetti, si legge sempre nel Decreto” dovranno confrontarsi sulla definizione dei piani operativi per ciascuna area tematica nazionale, recanti l’indicazione dei risultati attesi e delle azioni e dei singoli interventi necessari al loro conseguimento. Inoltre, saranno indicati i soggetti attuatori dei singoli piani, i tempi di attuazione e le modalità di monitoraggio, nonché l’articolazione annuale dei fabbisogni finanziari fino al terzo anno successivo al termine della programmazione 2014-2020”.

Insomma un vero e proprio team politico, strategico e soprattutto funzionale che dovrà trovare la “quadra” tra gli investimenti promossi e le politiche renziane e dovrà evitare anche quello che è successo fino ad ora ossia il non uso dei finanziamenti ed infatti non è un caso che in caso di ritardi nell’impiego dei soldi  la Cabina potrà proporre nuove destinazioni per i finanziamenti disponibili, “in ragione della realizzazione tempestiva degli investimenti”. Un potere di spostare i fondi che dovrebbe costituire un importante incentivo per i governatori.

E quando parliamo di risorse parliamo di 54,8 miliardi di euro tra il 2014 e il 2020, l80% dei quali va al Mezzogiorno . Al Centro Nord andrà soltanto il residuo 20%.