Casse, è tempo di Bilanci. E il segno + fa da padrone

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L’ultima in ordine di tempo è la Fondazione Enpam che chiude il bilancio di esercizio 2015 con un avanzo di 1,046 miliardi di euro, superando di 88 milioni di euro la stima indicata nel bilancio di previsione. Niente male visto che la crescita del patrimonio raggiunge i 17,2 miliardi di euro, portando le riserve a 12,8 volte il livello delle pensioni erogate nell’ultimo anno.

“Con i conti a posto – ha detto il presidente dell’Enpam, Alberto Oliveti – stiamo lavorando per dare più welfare e assistenza agli iscritti: dai mutui, specialmente pensati per i più giovani, che abbiamo ricominciato a concedere nel 2015, fino alla long term care per chi non è più autosufficiente”.
Ma non solo. “Il patrimonio – ha commentato Oliveti – ci ha dato proventi lordi per 730 milioni di euro a fronte di 375 milioni di oneri. E purtroppo 135 milioni di euro di imposte che, come ente previdenziale, se fossimo in un altro Paese europeo non subiremmo”. E non va meno bene sul fronte iscritti che anche in questo caso porta a casa un segno + con 360.845 medici e odontoiatri in attività e 101.213 pensionati.

Doppio risultato positivo anche in Cassa Forense; approvato il bilancio 2015 e rieletto a larghissima maggioranza il presidente Nunzio Luciano. Avanzo di esercizio di 930 milioni di euro, con un incremento dell’11% circa rispetto al 2014. Il patrimonio netto complessivo della Cassa è salito fino a 9.233 milioni di euro.  Le entrate contributive sono state complessivamente pari a 1.580 milioni di euro (un valore superiore del 2% al dato registrato nel 2014) a fronte di 832 milioni di euro di uscite per prestazioni (un valore superiore del 4% al dato registrato nel 2014). Le prestazioni per l’assistenza erogate dalla Cassa sono state di 34,9 milioni di euro per indennità di maternità alle professioniste e di 28,3 milioni di euro per le altre prestazioni assistenziali. La Gestione mobiliare ha evidenziato un rendimento finanziario lordo, su base annua, pari al +4,3%.
Utili per “30,7 milioni di euro, in crescita di oltre 9 milioni rispetto all’anno precedente” per la Cassa di previdenza degli psicologi dove il rendimento degli investimenti effettuati è stato “pari a 23,5 milioni”, un esito “superiore di sei volte la media quinquennale del Pil”. In crescita anche il numero degli psicologi liberi professionisti iscritti attivi + 4,5%”, pertanto la platea ha superato nel 2015 le “51.000” unità.

E segno + anche per Inarcassa che  ha concluso il 2015 con “un avanzo economico di 604 milioni di euro, superiore di 50 milioni (+9%) rispetto al budget ed un patrimonio netto pari ad 8,8 miliardi” (in salita, rispetto agli 8,2 dell’esercizio precedente). Quanto alle prestazioni previdenziali ed assistenziali sono “aumentate di oltre il 10% (53 milioni)”. “Siamo soddisfatti dei risultati del primo esercizio dell’attuale ciclo di ‘governance’ di Inarcassa –  ha commentato il presidente Giuseppe Santoro – “Abbiamo selezionato con cura gli investimenti, gestito con successo il patrimonio, agito con saggezza nei confronti dei problemi posti dall’ambiente esterno e dalle difficoltà delle nostre categorie e questo nonostante la crisi dei redditi di architetti e ingegneri”.

Soddisfatto anche il Presidente dell’Enpacl, Alessandro Vispaerelli, che porta a casa un patrimonio netto che “supera i 900 milioni di euro”, mentre i ricavi sono pari a “228 e l’avanzo di esercizio è di oltre 95 milioni”. Nel 2015 la spesa previdenziale è comunque cresciuta in un anno del 5,83%, “a fronte di un incremento del 4,17% del gettito contributivo”. In salita, inoltre, il numero dei trattamenti pensionistici: +3,30% (9.386 nel 2015 contro 9.086 nel 2014) a fronte del lieve calo del numero dei consulenti iscritti (26.239 a fronte di 26.460 del 2014). In media, l’assegno erogato dall’Enpacl è di “10.790 euro (+2,7% rispetto al 2014)”.  Infine, la redditività lorda 2015 degli immobili di proprietà dell’Enpacl si è attestata al 3,03% generando “ricavi complessivi pari a 22 milioni, con una redditività lorda del 3,28%”.

Risultato economico di 24,6 milioni di euro (erano 5,9 milioni nel 2014) per la Cassa geometri che in una nota sottolinea come la gestione immobiliare presenti “un avanzo di 0,8 milioni e la gestione mobiliare e degli impieghi finanziari uno totale pari a 31,8 milioni”. Le risultanze previdenziali, “pari a 11,6 milioni, risentono degli effetti delle modifiche apportate sul fronte contributivo (nel maggio 2011) e sul fronte pensionistico (nel maggio 2012): l’elevazione graduale delle aliquote per il calcolo del contributo soggettivo, l’aumento graduale della contribuzione soggettiva minima ed il blocco delle indicizzazioni delle pensioni”. “Dal 2009 le entrate contributive continuano a diminuire  – sottolinea il Presidente Fusto Amadasi – e si abbassa il rapporto con le pensioni erogate. Ma nonostante questo, e nonostante la pressione fiscale sia invece aumentata considerevolmente, i conti sono positivi, continuano ad essere sempre più solidi ed il ‘sistema’ regge”.

Rivendica la “nuova politica di gestione degli investimenti mobiliari” il Presidente della Cassa dei ragionieri. Luigi Pagliuca, così come lo stanziamento di “oltre 6 milioni per il sistema del welfare nell’anno 2016” per i professionisti iscritti. “Inoltre, il Cda – spiega Pagliuca – “ha deliberato di implementare i servizi di tutela sanitaria la polizza sanitaria collettiva. Un’altra importante forma di assistenza, per la quale sono stati stanziati per il 2016 1,5 milioni, è l’assegno erogato a chi ha figli minori per i quali è stato accertato lo stato di grave disabilità distribuito attualmente sino alla maggiore età del figlio disabile”. La gestione della liquidità per 600 milioni (120 milioni a ciascuno dei cinque gestori che hanno vinto una gara su base europea) ha consentito di rilevare proventi da dividendi per 0,9 milioni, proventi da cedole per 6,6 milioni. Le gestioni a fine esercizio esprimevano un controvalore a mercato di 605 milioni.

Avanzo economico “pari a 107 milioni di euro, in crescita rispetto al 2014 di 15 milioni (+16%)”, anche per Enasarco. Il Presidente Brunetto Boco precisa comunque che “considerando i 134,8 milioni di accantonamento della plusvalenza immobiliare d’apporto ad un fondo rischi del passivo, il risultato sarebbe stato ancora più brillante, perché positivo di oltre 240 milioni, con un +76% rispetto al 2011. Gli impegni assunti sono stati ampliamente onorati”.

Purtroppo il nostro elenco parziale si chiude con una nota dolente che arriva dal fronte Casagit. Risultato negativo di poco superiore a 1,5 milioni di euro, “cifra interamente assorbita dal Fondo di Garanzia di 34 milioni” dati che saranno sottoposti alla ratifica dell’Assemblea nazionale dei delegati il prossimo 31 maggio. Sui dati, fa sapere l’Ente presieduto da Daniele Cerrato, “ha pesato, in termini negativi, la contrazione dei contributi versati: 80,9 milioni, 900.000 euro in meno rispetto al 2014”, mentre è stata “significativa la diminuzione dei contributi dei giornalisti contrattualizzati (-3,1%)”. Sul fronte delle prestazioni, Casagit ha garantito ai giornalisti e alle loro famiglie prestazioni sanitarie per un valore di 71,8 milioni e, si legge, è risultata in aumento la spesa per i ricoveri pari a 21,3 milioni (+0,5%) e le indennità per la non autosufficienza pari a 3,6 milioni. Altri importanti capitoli di spesa evidenziati da Casagit sono “18,3 milioni per prestazioni specialistiche ambulatoriali, 14,5 milioni per l’odontoiatria, 6,3 milioni per le terapie fisiche e oncologiche e 4,5 milioni per i medicinali”.