Congedo parentale. La Ue: “Gli Stati si adeguino alla direttiva”

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Servono norme Ue per il congedo parentale più omogenee in Europa, e quelle esistenti devono essere applicate in modo più efficace. Questo l’appello contenuto in una risoluzione non vincolante approvata ad ampia maggioranza con 491 sì, 101 no e 38 astensioni dal Parlamento europeo. Secondo Strasburgo, i 28 dovrebbero garantire ai genitori lavoratori il diritto a chiedere quattro mesi di congedo non retribuito, e soprattutto i padri dovrebbero essere incoraggiati a farlo. Il testo sottolinea infatti come in Europa ci siano grandi differenze fra le normative nazionali, in particolare fra il settore pubblico e il privato. L’Europarlamento chiede quindi alla Commissione Ue di monitorare attentamente il recepimento delle normative da parte degli stati, sottolineando che “a chiunque, a prescindere dal sesso, debba essere garantito il diritto al congedo parentale senza alcuna discriminazione”.

Secondo i dati forniti da Strasburgo, nonostante la tendenza sia in aumento, ad oggi solamente il 10% dei neo-papà prende almeno un giorno di congedo parentale, mentre per le neo-mamme il dato sale al 97%. Gli europarlamentari domandano così all’esecutivo comunitario e alle parti sociali di estendere la durata minima del congedo non retribuito da 4 ad almeno 6 mesi, sottolineando anche la necessità di introdurre a livello europeo un congedo di paternità minimo di due settimane e una serie di norme precise che garantiscano il congedo ai genitori di bambini con disabilità.