Costruire il domani

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Già perchè al centro del dibattito, anzi dei due dibattiti ai quali ha partecipato a Napoli durante le giornate sulla previdenza organizzate da Itinerari previdenziali, il Presidente AdEPP Alberto Oliveti, non poteva che non esserci il futuro. Previdenziale ma soprattutto lavorativo dei liberi professionisti. Quella fetta di popolazione che pur contribuendo al PIL nazionale e allo sviluppo del nostro Paese, sia culturalmente sia appunto professionalmente, resta un mondo a parte. Eppur qualcosa si muove, non certo per “grazia ricevuta” ma per un preciso, infaticabile e persistente lavoro di chi li ha rappresentati e li rappresenta oggi. E’ indubbio, ed infatti è stato riconosciuto da tutti gli interlocutori finora “incontrati”, il lavoro svolto dall’AdEPP e da ogni singola Cassa, sia a livello nazionale sia a livello europeo, proprio per cambiare quel paradigma che vedeva i liberi professionisti relegati all’interno della propria categoria.

Grazie alla crisi? Rendere grazie ad una “difficolta” non è certo cosa buona e giusta. Grazie al potere di “cassa” che il Sistema AdEPP rappresenta e che provoca a volte tentativi di “co gestione”, come li definisce il Presidente Oliveti? Certo è che oggi si comincia a parlare di nuove tutele, di quel welfare allargato ed integrato richiamato anche fortemente nel progetto WISE, di quell’accesso al credito che non può che essere il volano per il rilancio non solo di tutte le categorie professionali ma del Paese nel suo complesso.

Ne è consapevole il responsabile economico del Partito democratico, Filippo Taddei, che dal palco del convegno organizzato da AdEPP a Napoli, ha spiegato come il nuovo cammino sia tracciato, parlando di aperture e di una politica che sta cambiando, diretta non più al puro scambio ma alla costruzione di un agire comune.

E partiamo dalla prima “rivoluzione”. “L’apertura alla ricongiunzione dei contributi della Gestione separata dell’Inps è molto importante. Questo passo consentirà a migliaia di professionisti di recuperare contributi che, altrimenti, rischierebbero di perdere”. E’ quanto ha dichiarato il Presidente Oliveti alla giornalista de l’Ansa a fine convegno dopo che il responsabile economico del PD aveva annunciato l’intenzione di rendere ricongiungibili presso le Casse private i contributi versati alla Gestione separata dell’Istituto pubblico. “A beneficiare di questa misura saranno, in particolare, i medici specializzandi e specializzati, che durante gli anni di formazione post laurea sono obbligati a versare contributi all’Inps sulle loro borse di studio, anche se – ha aggiunto Oliveti – hanno già un loro Ente previdenziale di categoria. Piuttosto che niente, meglio piuttosto. Comunque continuo a pensare che vada rispettato il volere del Legislatore di non creare spezzoni contributivi. La destinazione di quelli dei medici non dipendenti è e resta l’Enpam, mentre ricordo che la Gestione separata dell’Inps e’ nata per i lavoratori ‘senza casa’ previdenziale”.

E non a caso Taddei aveva affrontato il tema, partendo proprio dai giovani medici “Penso che da un punto di vista di finanza pubblica sarebbe piuttosto complicato chiedere, penso al caso dei medici specializzandi, che i loro contributi sociali finiscano altrove, che non nella gestione separata. Però possiamo fare almeno un’operazione di civiltà cui tengo particolarmente. Lo so, perchè ho contribuito alla Gestione separata di questo Paese per parecchi anni, ma la considero un’operazione di civiltà e di equità tra generazioni fare in modo che i contributi di Gestione separata possano essere almeno uniti, ricongiunti a quelli che sono i contributi ad altre Casse”.

“Ieri – ha proseguito Taddei – mentre discutevamo del Disegno di legge sul lavoro autonomo e sulla sua carenza previdenziale, abbiamo discusso di come fare in modo che chi ha contribuito alla Gestione separata, veda i contributi trattati come parte del monte contributivo anche per carriere discontinue, cioè anche per piccole contribuzioni che poi coinvolgono in molti casi gli specializzandi medici, ma anche tanti altri collaboratori autonomi che, prima di entrare nella loro professione, magari hanno fatto altro tipo di percorsi, più flessibili e diversi rispetto al passato”.

“Una trasformazione gigantesca, storica, profonda e strutturale. Noi – ha chiuso Taddei rivolgendosi ai presidenti delle Casse e al presidente dell’Adepp, Alberto Oliveti – non abbiamo l’ambizione di farlo da soli ma abbiamo l’ambizione, anzi l’obbligo, di farlo insieme a voi”. Da qui dovrebbe, quindi, partire il primo passo verso la costruzione condivisa di quell’equità e civiltà di cui parlava prima Taddei.

Una equità e civiltà che dovrebbe però riguardare anche la natura privatistica degli Enti, la loro autonomia gestionale, organizzativa sancita da Leggi dello Stato. Ne è consapevole il responsabile economico del PD che, sollecitato dall’intervento del Presidente Oliveti, risponde: “Vi dico con la massima trasparenza che quando vi è stato chiesto di partecipare alla spending review e vi è stato chiesto un forfait, non è esattamente una delle cose di cui io sia più felice dell’attività di Governo. Guardate io penso che visto la natura di Casse private voi avete piena autonomia di decidere se partecipare o meno ad un investimento piuttosto che ad un altro (ndr e Taddei nomina come esempio Balckrock il più grande gestore di investimenti mondiali) , non è mio desiderio indirizzarvi da qualche parte, è mio desiderio invece che voi possiate partecipare ad operazioni sistemiche nell’interesse delle professioni investendo il loro risparmio previdenziale in questo Paese, farlo nell’interesse delle professioni e non per uno scambio di concessioni, io investo e tu mi tagli il contributo una modalità che non è propria del Paese che stiamo cercando di costruire”.

Nessuno scambio quindi ma per Taddei “ L’idea è una serie di incentivi anche fiscali e generali all’investimento, investimenti nei settori strategici dell’economia del nostro Paese, economia reale parliamo, settori che sono particolarmente dipendenti dal credito bancario e che quindi potrebbero beneficiare di strumenti aggiuntivi. E’ chiaro che la natura di questi investimenti ossia investimenti a lungo periodo sarebbe particolarmente appetibile per investitori, magari le Casse di previdenza, che hanno esattamente quell’orizzonte di medio e lungo periodo che viene richiesto. Mettiamola così: la vostra disponibilità forse troverà un sostegno che non è solo a parole ma anche di natura fiscale ma non casuale, molto selettiva in cui noi chiediamo di tenerci tutti insieme. Comprendiamo che la dinamica della crescita è la dinamica dei redditi che è la dinamica della sostenibilità previdenziale chiediamo a tutti gli investitori anche a quelli che hanno un interesse previdenziale, come le Casse, di partecipare ad una grande operazione per il Paese, che sostenga il finanziamento dell’investimento reale della nostra economia e che oltre a sostenerlo sia premiato ed incentivato. Favorisce l’economia reale ma favorisce anche il risparmio previdenziale di quei lavoratori che non vanno necessariamente in pensione domani ma vanno in pensione tra qualche anno”.

“Se agli Enti previdenziali dei professionisti venisse riconosciuto che sono “privati”, allora “potremmo anche valutare l’investimento”, un investimento che “definirei anche patriottico”, risponde il presidente dell’AdEPP, Alberto Oliveti, riferendosi anche alla possibilità di adesione al Fondo Atlante, nato per sostenere le banche italiane nelle operazioni di ricapitalizzazione e favorire la gestione dei crediti in sofferenza.