Marè: “Aliquota zero su investimenti nell’economia reale”. Oliveti: “Priorità restano gli iscritti”

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Ma solo per gli investimenti nell’economia reale per una durata medio-lunga. E’ quanto ha sostenuto il Presidente di Mefop nonché consulente del Ministro dell’economia Pier Carlo Padoan durante il convegno, organizzato da Cassa Forense, che affrontava il tema della sostenibilità del Sistema Casse. E lo stesso Marè quantifica il costo di questa operazione ossia tra i 50 e i 100 milioni di euro. Numeri che Marè aveva anche “individuato” intervenendo la mattina ad un’altra tavola rotonda, questa volta organizzata da Mondoistitutional.

“La questione fiscale – aveva sostenuto il Presidente di Mefop nella tavola rotonda che aveva visto la partecipazione anche del Presidente dell’AdEPP, Alberto Oliveti –  è sicuramente importante,  naturalmente dare incentivi fiscali costa e il bilancio pubblico italiano è in condizioni preoccupanti. Siccome andare a Et costerebbe tra l’ 1  ei 2 miliardi, esborso che  immagino il Governo non si possa permettere,  molto sommessamente mi sono permesso di suggerire che si potrebbe pensare, visto che gli 80 milioni di credito d’imposta finora non hanno trovato il favore, la domanda che si aspettava  un’idea che costerebbe poco. Ossia tassare con il sistema ET solo gli investimenti nell’economia relae. Cioè Fondi e Casse che investono in economia reale, definendo lo strumento e la durata, a 5 anni 3 anni 7 anni, si potrebbe abbassare l’aliquota  allo zero per cento lasciando l’altra parte al 20 per i fondi e al  26% per le Casse. Questo costerebbe tra i 50 e i 100milioni e  se addirittura si assorbisse il credito di imposta costerebbe quasi nulla”.

Proposta che il Presidente di Mefop ha ribadito nel pomeriggio. “Il governo sta valutando un intervento correttivo nella manovra d’autunno”, una modifica, ha spiegato Marè comunque “verrà fatta o verrà potenziato il decreto sul credito d’imposta che ha avuto un po’ di complicazioni nella definizione dei settori o si andrà nella direzione secondo cui se tu investi nel Paese, l’aliquota è zero”.

Un’apertura rilevante quella del vertice del Mefop (società di cui il ministero dell’economia detiene la maggioranza assoluta delle azioni) che ha ricevuto l’apprezzamento del Presidente di Cassa forense Nunzio Luciano che ha, però auspicato “basta con tentennamenti e inversioni di tendenza dell’ultimo momento che hanno, poi, generato due anni fa, malgrado il sostegno del ministro Pier Carlo Padoan nei nostri confronti, la decisione di aumentare la tassazione sui rendimenti finanziari al 26%.

Per il Presidente Alberto Oliveti la priorità è investire sul lavoro degli iscritti, e poiché “le libere professioni sono il motore della crescita, tale supporto si configura come sostegno al sistema-paese. Nel «cahier de doléances» spicca, infine, una terza tassazione (dopo il prelievo sulle prestazioni erogate e sui ricavi da investimento), ossia il taglio imposto sui costi necessari per gestire le nostre attività, nel quadro della spending review: pur non essendo Enti pubblici,diamo 25 milioni all’anno all’Erario”.