Santoro. Atlante? Bankitalia cosa buona e giusta

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di Simona D’Alessio

Inarcassa si scrolla bruscamente di dosso l’ipotesi di caricare sulle sue spalle un po’ del “peso” di Atlante (fronte “molto rischioso per investire il risparmio previdenziale”). E, al contrario, rivendica la bontà della scelta di entrare, con altri Enti, nel capitale di Bankitalia, ricavandone finora “10 milioni di euro di dividendi”. È un fiume in piena il presidente della Cassa di ingegneri e architetti, Giuseppe Santoro, quando si tocca il tema dell’invito del governo ad immettere risorse nel sistema bancario, attraverso il fondo nato per garantire gli aumenti di capitale degli istituti in difficoltà e rilevare i crediti in sofferenza.

“La politica ci spinge a investire per far ripartire l’economia del paese, noi chiediamo, però, che ci diano possibilità legislative” di risoluzione della questione della tassazione salita fino al 26% per i rendimenti finanziari. In seno all’Adepp, l’Associazione degli Enti previdenziali privati, ricorda Santoro al congresso degli ingegneri a Palermo, “si è levata la voce lapidaria e messa a verbale di Inarcassa, che ha detto che l’investimento nel fondo Atlante non ci interessa”, aggiungendo che «la redditività non è neanche nota e certa”, anche perché, “partendo da un portafoglio di debiti deteriorato in possesso delle banche, non mi aspetto un grandissimo successo”. L’aiuto al sistema Italia, incalza, “continuiamo a prestarlo, oltre che con l’acquisto di obbligazioni, Bot e Cct, grazie all’operazione effettuata con Bankitalia: siamo entrati a dicembre nel capitale” dell’istituto di via Nazionale, e “abbiamo già incassato dividendi per 10 milioni due mesi fa”.

La prossima settimana, inoltre, “verrà riproposta nel comitato dei delegati la riforma del sistema sanzionatorio”, con la riduzione delle penalizzazioni per gli iscritti non in regola con il versamento dei contributi all’Ente, che è stata bocciata dai ministeri vigilanti. Inaccettabile, sottolinea, è che la delibera sia stata rifiutata perché “minerebbe i saldi di finanza pubblica. Siamo stati addirittura additati come coloro che incitano alla dilazione dei pagamenti”. E, sempre la settimana successiva, il comitato dei delegati accenderà i riflettori sul nodo dei “pendolari”, coloro, cioè, fra ingegneri e architetti iscritti all’Ente che, a causa di un incarico temporaneo come dipendenti, sono “costretti a cancellarsi dai nostri elenchi, e versare i contributi alla gestione separata dell’Inps”. La soluzione ideata permetterà, invece, di non dover fare avanti e indietro fra le gestioni.