Si Brexit. La Gran Bretagna è fuori dall’Europa

486

Alla fine la ragione ha perso sul sentimento antieuropeista e  ci sarà il tanto temuto strappo. Perché uno strappo ed anche definitivo si prospetta visto che il Presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, alla vigilia del referendum sulla Brexit non aveva lasciato dubbi ad interpretazioni: «I politici e gli elettori britannici debbono sapere che non ci sarà alcun tipo di rinegoziazione. Abbiamo concluso un accordo (in occasione del Consiglio Europeo del 18 e 19 febbraio a Bruxelles; ndr) con il primo ministro David Cameron, il quale ha ottenuto il massimo che poteva ricevere, così come noi abbiamo concesso il massimo che potevamo dare. Quindi un nuovo negoziato non ci sarà assolutamente, né sull’intesa già raggiunta né per quanto riguarda trattative di qualsivoglia natura sui trattati Out is out”.

E gli elettori inglesi hanno optato per il “fuori” anche se la partita si è giocata sul filo del rasoio, 51,9% contro il 48,1%. E mentre il Sun  titola “See Ue later” (ci vediamo più tardi), con un gioco di parole, tra «you» e «Ue» , le borse crollano. Crolla la Sterlina, euro ai minimi da marzo, Tokyo perde più dell’8%.  Lo spread Btp/Bund sale a 157 in apertura. Il governatore della Bank of Japan, Kuroda: «La banca lavorerà a stretto contatto con le altre banche centrali per stabilizzare i mercati» .

Se guardiamo i primi dati definitivi non possiamo non sottolineare  che Scozia, Irlanda del Nord e Londra hanno votato largamente per restare. Il Galles e il resto d’Inghilterra per l’uscita. Così Regno Unito potrebbe ora affrontare una minaccia per la sua sopravvivenza: il 62% dei cittadini scozzesi ha votato a favore della permanenza nella Unione europea. All’orizzonte un nuovo referendum sull’indipendenza dopo quello del 2014 che aveva sancito il legame con il Regno Unito.

Non va meglio in casa nostra dove il leader della Lega Salvini è subito salito sul carro esultando “Ora tocca a noi” mentre il sottosegretario con delega alle politiche europee, Sando Gozzi, ha annunciato che oggi se ne discuterà al Consiglio Affari generali a Lussemburgo e la prossima settimana al vertice Ue. Ed è lo stesso Gozzi a definire, in un twitt,  la scelta della Gran Bretagna come “un sisma politico, speravamo ragioni di Remain prevalessero. Ora subito negoziato rapido e certo per uscita”.