Veterinari 2. Nuove competenze per affrontare la crisi ma non solo

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“Ci mancavano molte dinamiche per sviluppare l’attività ed affrontare la crisi, il periodo difficile, rivedersi,  tante cose andavano bene o meno bene nelle nostre strutture ma non ci siamo preoccupati di chiedere se la struttura posizionata nel contesto sociale con i cambiamenti degli ultimi anni avesse un senso o un futuro perchè magari ha un senso oggi ma non potrebbe averlo domani”, a parlare è Marco Maggi, veterinario, che nella sede Enpav ha presentato, insieme al Presidente Mancuso, la sua idea di futuro veterinario manager.

“Istruire staff di manager clinici veterinari applicati alla professione che possano trovare delle nuove dinamiche, dei nuovi volani per portare le strutture da qui ai prossimi futuro prossimo”, questa in sintesi la sua idea e con lui cerchiamo di capire quali sono queste dinamiche e a chi possono essere indirizzate.

“Noi dobbiamo accedere a quelle competenze manageriali che fino a ieri non abbiamo avuto modo di approcciare perchè essendo medici il nostro focus è stato sempre quello, di crescere, di specializzarsi, le frontiere del farmaco, della tecnologia. Ho pensato quale miglior sede per sviluppare le competenze se non l’università, abbiamo cercato di trovare una collaborazione e l’abbiamo trovata nella SDA Bocconi, ed ora siamo in fase di organizzazione di questo corso all’interno dell’Università, riportiamo il veterinario nel suo luogo naturale quindi all’interno dell’Ateneo.  Oggi dal corso siamo arrivati alla realizzazione di un vero e proprio percorso formativo che inizia all’interno delle strutture, prosegue all’interno dell’Università e continua con un follow up personale, con una attività di associazionismo il tutto perché le competenze acquisite devono poi essere applicate alla quotidianità”.

Economia aziendale, strategia ed organizzazione, programmazione e controllo, budget, business planning, temi che affrontate nel vostro “percorso formativo” e che rivolgete solo a chi esercita già la professione o anche ai laureandi?
“Noi come primo approccio ci siamo rivolti ai colleghi, quelli che lavorano quotidianamente. Poi si è successivamente posta una nuova problematica ossia il neo laureato, colui che esce dall’università , può vedere in questa attività una nuova professione? Apprendere nuove competenze, acquisire le qualità, le skill e perchè no iniziare subito un percorso di gestione di struttura, è possibile? Effettivamente abbiamo ricevuto alcune richieste dai neo laureati quindi ci proponiamo di indirizzare il percorso di formazione anche al neo laureato che decide di iniziare subito. Loro sono più fortuinati di noi perchè noi ci siamo buttati subito nella professione, siamo stati plasmati sulla profesisone medica, il neo lauerreato che riesce ad aprirsi subito a queste competenze tra dieci anni le vedrà come competenze naturali”.