Una indagine svolta direttamente sull’opinione pubblica dei 28 Paesi Stati Membri dell’Unione Europea ha portato i ricercatori a sottolineare come “La criminalità informatica è un problema senza confini, costituito da atti criminali che si commettono attraverso le reti di comunicazione elettronica e dei sistemi informativi, nello specifico attraverso Internet dove le frodi online e la contraffazione fanno da padrone”. Difficile, invece, anche per gli studiosi, quantificare il “valore economico” delle attività criminali informatiche anche se si parla di miliardi di euro all’anno.
In difficoltà , sempre secondo lo studio, la risposta da parte delle forze dell’ordine, più di 150.000 virus e altri tipi di codici maligni in circolazione e un milione di persone vittime di cybercrime ogni giorno.
E veniamo ad alcuni dati contenuti nella ricerca che potrete leggere in allegato:
L’89 % degli intervistati è d’accordo che bisognerebbe evitare la divulgazione di informazioni personali on-line; l’ 85 % è d’accordo che il rischio di diventare una vittima del crimine informatico è in aumento ; il 73 % è convinto che le proprie informazioni personali online non siano al sicuro mentre il 67 % è preoccupato perché ritiene che le proprie informazioni non siano al sicuro da parte delle autorità pubbliche .
Circa due “navigatori web” su tre sono preoccupati per un possibile furto di identità ( 68 % ) e di scoprire un software dannoso sul proprio dispositivo ( 66 % ) . Più della metà ritiene a rischio l’uso della carta di credito per pagamenti on line ( 63 % ); e-mail truffa o telefonate (57%) ; frodi on-line ( 56 % ).
Ed infine, segno dei tempi, il 52% ha paura di scoprire accidentalmente la pedopornografia e il 46% di trovarsi di fronte accidentalmente a materiale che promuove l’odio razziale o religioso.