Ventennale Casse 103. Il valore del lavoro per la previdenza del futuro.

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di Simona D’Alessio

«Mi fa piacere aver avuto l’opportunità di far sentire ai nostri interlocutori del mondo politico ed istituzionale con quanta passione gestiamo questi Enti di Previdenza», e aver manifestato loro che «quello che prestiamo ai nostri iscritti è un servizio nobile, che spesso presenta aspetti di vera difficoltà». Con queste parole il Presidente dell’ENPAPI (Ente di Previdenza ed Assistenza della Professione Infermieristica), Mario Schiavon, ha concluso il secondo appuntamento celebrativo del ventennale dall’istituzione delle Casse pensionistiche private di «nuova generazione» (costituitesi grazie al Decreto legislativo 103/1996), che si è tenuto nella mattinata del 14 luglio, nella sede dell’ENPAPI, in Via Alessandro Farnese, a Roma.

Nel corso dei lavori, che sono stati coordinati dal giornalista del Tg1 Francesco Giorgino, i Presidenti degli Enti hanno potuto interloquire con tre rappresentanti di diverse aree politiche, conoscitori dei temi previdenziali: il Responsabile Economico del Partito Democratico Filippo Taddei, il Presidente della Commissione bicamerale di controllo sull’attività degli Enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, Lello Di Gioia del Misto ed il Responsabile per le Politiche per il Sud di Forza Italia, Severino Nappi.
Il professor Angelo Pandolfo, docente di Diritto del lavoro e della previdenza sociale all’Università La Sapienza di Roma, ha fatto una ricognizione su quanto avvenuto, nella previdenza dei liberi professionisti, dall’emanazione del Decreto del 1996, sottolineando, fra l’altro, come vi sia stato il «riconoscimento legislativo delle misure di welfare adottate dalle cosiddette «Casse 103», e alcune forme di assistenza che hanno ideato si sono, poi, rivelate utili ai fini del miglioramento della tutela pensionistica»; il ragionamento evidenziato è che «se l’Ente viene in soccorso del professionista, aiutandolo ad uscire da una situazione di difficoltà, gli fornisce sì un sostegno nell’immediato nell’attività, ma lo mette anche nelle condizione di salvaguardare la propria, futura prestazione previdenziale». Dunque, secondo Pandolfo, «la differenziazione fra assistenza e previdenza non è, alla fine, così netta».
Importante è stato, a seguire, per Taddei sgomberare, dinanzi ai Presidenti delle Casse Tiziana Stallone dell’ENPAB (Biologi), Felice Damiano Torricelli (ENPAP, Psicologi), Stefano Poeta (EPAP, Geologi, Chimici, Attuari e Dottori Agronomi e Forestali) e Valerio Bignami (EPPI, Periti Industriali) il campo dagli equivoci: «Non c’è nessun interesse da parte del principale partito di maggioranza e del Governo a mettere le mani su importanti risorse private, perché vincolate ad un pilastro fondamentale che è la previdenza», ha scandito il Responsabile Economico della formazione di centrosinistra. E, con riferimento alle dettagliate richieste delle Casse (dall’adeguatezza delle prestazioni future dei professionisti alla doppia tassazione sui ricavi da investimento e sui trattamenti erogati agli iscritti, che le Casse ritengono «troppo elevata e iniqua»), Taddei si è detto pronto al confronto, precisando che «non conta aprire i tavoli tecnici, conta che vengano chiusi».