Erasmus dei professionisti? Per i biologi è già realtà

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Lo ha annunciato la Presidente della Cassa, Tiziana Stallone, durante il primo congresso che si è tenuto venerdì e sabato scorso a Caserta. La Presidente ha inoltre presentato il protocollo d’intesa che l’Enpab ha siglato con l’Università romana di Tor Vergata che darà inizio anche a due master di alta specializzazione, il primo indirizzato ai laureati del triennio, il secondo a chi consegue la laurea magistrale.

“L’Enpab  – ha dichiarato ln Presidente Stallone ai microfoni della giornalista dell’Ansa – recentemente ha avviato una serie di progetti, fra cui un’intesa con l’università romana di Tor Vergata, per l’impiego dei fondi Erasmus a beneficio dei giovani professionisti, affinché possano intraprendere percorsi di alta formazione attraverso dei master con applicabilità pratica ad aziende e industrie, guardando al mercato europeo”.

Già durante il convegno a Capri organizzato dall’AdEPP, la Presidente dell’Enpab aveva annunciato la messa in campo di un gruppo di lavoro sull’Europa perché “E’ importante per gli Enti di previdenza rendere fruibili per gli iscritti tutte le iniziative utili per lo sviluppo della propria attività e solo dotandosi di professionalità possiamo rispondere alle loro istanze. L’Europa è una possibilità, uno strumento per aiutare i nostri iscritti a vincere le sfide che i nuovi mercati ci pongono di fronte. Questo anche nell’ottica di costruire un nuovo welfare integrato ed allargato, che sappia coniugare assistenza e sviluppo del lavoro, un work fare sul quale, anche come gruppo di lavoro di AdEPP, stiamo ragionando per realizzare le prime linee guida condivise”.

E di welfare ha bisogno anche la Cassa dei Biologi almeno secondo quanto dicono i dati contenutiti nella ricerca presentata durante il congresso a Caserta e che troverete in allegato. Ma vediamo cosa dicono i numeri. innanzitutto che 4 biologi su 10 sono nutrizionisti e che definire reddito quello che percepiscono è un’azione di ottimismo:  8.346 euro è il reddito annuo medio. ”

“La fotografia dei redditi e dei volumi d’affari prodotti dai liberi professionisti biologi – si legge nella ricerca –  rappresenta una ingiustificabile differenziazione tra gli uomini (redditi più alti) e donne (redditi più bassi) a parità di età. Purtroppo le dinamiche reddituali registrano l’influenza negativa della contrazione legata agli effetti prolungati della crisi economica riflessi nella crisi del lavoro. Un dato importante è dato dalla differenza percentuale poco significativa rispetto all’anno precedente sia per gli iscritti uomini (-4% per il reddito netto e -5% per il volume d’affari) e sia per le iscritte donne ( -2% per il reddito netto e -4% per il volume d’affari). Lo stesso dato evidenzia la necessità di dover intervenire con forme di welfare mirate a sostenere la professione e, quindi, incrementare i redditi professionali che restano comunque mediamente bassi”.