AdEPP sempre più attiva in Europa

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L’AdEPP, l’Associazione degli Enti di Previdenza Privati, ha presentato il proprio “position paper” alla Commissione Europea sulla proposta di “Pilastro dei diritti sociali” pubblicata  a marzo 2016, con cui  la Commissione chiedeva alle istituzioni e alla società civile di partecipare alla “costruzione” di un Pilastro sociale all’interno della zona Euro  tracciandone le linee guida, i temi, le politiche e le azioni da mettere in campo. Sulla proposta si è appena conclusa una lunga consultazione pubblica (marzo-dicembre 2016) alla quale AdEPP ha partecipato in rappresentanza degli Enti associati.

Nel Position paper AdEPP ha rappresentato l’esigenza di vedere considerati tra i destinatari del Pilastro sociale anche i lavoratori autonomi delle libere professioni soprattutto i due dei tre ambiti prioritari della proposta di Pilastro: le pari opportunità nell’accesso al mercato del lavoro e la protezione sociale (prestazioni sociali, assistenza sanitaria, prestazioni di disoccupazione, assistenza di lungo periodo, assistenza all’infanzia, ecc.)

“Con riferimento ai sistemi professionali rappresentati da AdEPP – si legge nel documento – si ritiene che l’azione delle istituzioni comunitarie non debba puntare alla mera omogeneizzazione delle professioni e dei sistemi connessi (ordini, albi), bensì alla coesistenza di una convergenza verso il libero esercizio nello spazio comunitario e di un forte orientamento allo sviluppo dell’innovazione e della competitività inclusive, come definito nelle linee strategiche del “Piano d’azione per le libere professioni” della Commissione Europea, 2014”.

Ma per raggiungere alcuni degli obiettivi già indicati dalla Commissione come la libera circolazione delle persone, la prestazione di servizi, la tutela dei consumatori e dei diritti dei lavori serve un cambio di paradigma, una visione ampia, azioni concrete.

“La priorità del Pilastro dedicata alle competenze è di particolare rilievo se messa in relazione con gli squilibri e divari tra domanda e offerta di abilità e competenze. Alla luce della progressiva digitalizzazione dell’economia – sottolinea il position paper –  AdEPP ritiene che sarebbe opportuno affiancare al rafforzamento delle competenze di base, proposto dal Pilastro sociale, programmi di alfabetizzazione informatica per tutti i cittadini dell’Unione, non ultimi i liberi professionisti, affinché sia possibile adeguare rapidamente l’economia dell’Unione alle trasformazioni tecnologiche e ai cambiamenti del lavoro imposti dall’economia digitale”.

Servono “politiche inclusive”.  AdEPP, infatti, nel proprio documento chiede alla Commissione europea di “includere i liberi professionisti nelle politiche della Commissione a sostegno delle competenze, del mercato del lavoro, delle pensioni, delle prestazioni previdenziali affinché essi possano partecipare pienamente all’economia del Mercato unico”.

E ne evidenzia il cammino da percorrere: “È necessario aprire ai professionisti le opportunità di apprendimento permanente; sostenere l’innovazione nell’attività professionale (prestazione tecnica, tipologia di macchinari, modalità di esecuzione); studiare nuove forme di previdenza (pensione/assicurazione sanitaria, ecc.) e di welfare integrato; affrontare i problemi legati alla conciliabilità dell’attività libero professionale con le attività di cura informale, affinché queste non ostacolino la piena partecipazione al mercato del lavoro dei professionisti, in particolare delle donne libere professioniste. A tal fine dovrebbe essere ulteriormente promosso l’orientamento dei liberi professionisti all’uso degli strumenti finanziari e incentivi destinati alle PMI, in particolare, quelli previsti dalla programmazione dei Fondi strutturali e di investimento europei 2014-2020 per l’avvio e il rafforzamento di attività autonome e professionali”.

E’ urgente, per l’Associazione, ridurre gli effetti dei break event of life che incidono sulla capacità reddituale del singolo, in particolare per i giovani professionisti che dal 2008 in poi presentano redditi inferiori alla media così come raccogliere dati specifici e creare/rafforzare banche dati per l’analisi delle transizioni professionali all’interno del mercato unico per contribuire all’adeguamento dei sistemi previdenziali, sanitari, sociali deputati a sostenere gli individui in tutte le fasi della loro vita professionale.

Sistemi previdenziali ed assistenziali che devono essere rappresentativi anche dei liberi professionisti. AdEPP, nel proprio position paper, infatti,  scrive : “Nella proposta di Pilastro sociale la priorità “Pensioni” appare orientata quasi esclusivamente al lavoro dipendente, AdEPP ritiene che essa debba comprendere anche i lavoratori autonomi e chi esercita una libera professione”.

Ma non solo. Per l’Associazione “L’esame delle riforme pensionistiche deve proseguire nel contesto della Strategia Europa 2020 e della sorveglianza multilaterale. L’approccio europeo auspicato dal Libro Bianco sulle Pensioni (2012) e gli obiettivi allora posti sono rimasti in parte disattesi. AdEPP crede che sia necessario ribadirli e portarli a compimento. Inoltre, l’intervento dell’Unione per l’armonizzazione dei regimi pensionistici complementari dovrebbe accompagnarsi all’istituzione di servizi di ricostruzione delle pensioni a livello UE per garantire a tutti i cittadini che operano in mobilità nel mercato unico, il quadro aggiornato dei diritti maturati. AdEPP suggerisce a tal fine di valorizzare adeguatamente l’esperienza della Commissione europea con il progetto TTYPE per la costruzione di un sistema di monitoraggio europeo delle pensioni dei lavoratori”.

Un Pilastro sociale, quindi, che per AdEPP si può costruire mettendo a sistema esperienze ed azioni “buone prassi del sistema delle Casse di previdenza dei professionisti che operano sui vecchi e nuovi rischi sociali assolvendo importanti funzioni di protezione sociale, avendo sviluppato un sistema di “welfare sussidiario” fortemente innovativo che supplisce alle carenze di sistema offrendo ai propri iscritti alcune coperture fondamentali, tra cui l’integrazione dell’assicurazione sanitaria, l’ampliamento della propria attività e connesso aggiornamento della professionalità, le misure per sostenere la conciliazione vita – lavoro delle professioniste madri”.

“L’esperienza delle Casse di previdenza – conclude il position paper – dei professionisti può essere d’esempio nell’attuazione delle priorità del Pilastro. AdEPP auspica che il percorso disegnato dal Pilastro dei diritti sociali si concretizzi nelle azioni enunciate e intende collaborare con la Commissione europea per sostenere il conseguimento degli obiettivi posti a concreto beneficio dei cittadini dell’Unione, e in particolare dei professionisti”.