Enpapi, per gli iscritti la pensione futura non è più un segreto

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di Simona D’Alessio

Peso del futuro assegno pensionistico senza segreti per gli infermieri che svolgono la libera professione: a permetterlo il nuovo software messo loro a disposizione dall’Ente previdenziale di categoria (Enpapi). La caratteristica principale dello strumento telematico è la sua dinamicità, poiché darà l’opportunità agli iscritti di conteggiare la somma che si andrà a ricevere terminata l’attività lavorativa, non soltanto in considerazione del quadro normativo di riferimento, bensì anche «confrontando differenti scenari, modificando la retribuzione percepita, l’aliquota di versamento e la data del pensionamento», per verificare così come tali variabili siano in grado di «influenzare la somma finale» del trattamento pensionistico; l’Enpapi, cassa privata costituitasi grazie al decreto legislativo 103 del 1996, è soggetta al metodo di computo previdenziale puramente contributivo (così come stabilito dalla legge dell’allora presidente del consiglio dei ministri Lamberto Dini, 335/1995), ossia la quota che il professionista otterrà dipenderà dal montante accumulato attraverso i versamenti effettuati e dalla loro rivalutazione, nonché dall’età del pensionamento mediante l’uso del corretto coefficiente di trasformazione.

Il simulatore, accessibile dall’area riservata del portale www.enpapi.it, si fonda «da un lato su informazioni inserite direttamente nel sistema di tipo economico-finanziario, regole pensionistiche e coefficienti attuariali» e, dall’altro, su «parametri individuali, riportati dall’utente, di tipo anagrafico, pensionistico, reddituale e di tipo decisionale». L’iniziativa, ha riferito il presidente dell’Ente Mario Schiavon, che costituisce solamente l’ultimo dei «servizi innovativi che possano favorire e facilitare l’attività del libero professionista», punta a elevare la consapevolezza degli infermieri che, cimentandosi ora nella simulazione dell’importo della pensione dell’avvenire, potranno compiere «le scelte che ritengono più opportune relative alla propria posizione previdenziale per garantirsi l’adeguata prestazione».