Inarcassa premia le idee …. e per gli “inventori” i sogni diventano realtà

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“Noi siamo impegnati in una grande battaglia sul terreno dell’innovazione tecnologica ed è interessante perchè in realtà è una battaglia molto politica”, lo ha sottolineato il Ministro per lo sviluppo economico, Carlo Calenda intervenendo, lo scorso mercoledì a Roma, alla premiazione dei vincitori del concorso Inarcassa “Premia le idee”. Un evento che ha visto la partecipazione di Giampaolo Pansa il quale ha catturato, fatto ridere e sorridere l’intera platea composta da 300 persone, dall’intero Comitato Nazionale dei Delegati della Cassa ai numerosi divulgatori scientifici e, non per ultimi, dai giovani premiati.

Ha raccontato quando ragazzino prodigio, a 10 anni era in prima media insieme ai pluriripetenti quattordicenni, era attratto dalla matematica più per “il lato B” dell’insegnante che per la materia stessa, termine non certo usato da Pansa, conosciuto per la sua trasparenza, immediatezza e l’uso di un linguaggio “diretto”.

“Le gambe a 81 anni sorreggono male ma se ti sorregge la testa hai sempre l’illusione di non essere invecchiato. Sono molto lieto di questo invito – ha detto Pansa – perché ho davanti un pubblico molto diverso dal solito. Io sono uno sfacciato, lo diceva sempre mia madre che non avevo mai vergogna di nulla. Io ho parlato in tutte le situazioni, in tutte le circostanze, davanti ad un pubblico che poteva cambiare, carico di pretese, di rivendicazioni, che non sapendo a chi rivolgersi perché non c’era Mucchetti pronto ad ascoltarli si rivolgeva a me”.

E Massimo Mucchetti, Presidente della 10° Commissione Permanente Industria, Commercio, Turismo del Senato, invece, questa volta c’era. E lo aveva visto bene Gianpaolo Pansa che a lui ha lanciato il testimone.

“L’industria 4.0 costituisce – ha detto il Presidente Mucchetti – la seconda fase della rivoluzione robotica avviata mezzo secolo fa. Allora le macchine tendevano a sostituire molte funzioni svolte da operai e impiegati, ma continuavano ad essere governate, connesse e controllate dall’uomo. La fabbrica e la casa, la logistica delle merci e delle persone non avevano ancora rinunciato al lavoro diretto dell’uomo. Proprio per questo, invece, sembra essere l’obiettivo dell’evoluzione delle tecnologie nei prossimi anni”.

Ed è per questo che forse le nuove tecnologie fanno paura? Sono amate o temute?

“L’innovazione insieme alla globalizzazione sono i due fortissimi elementi che hanno cambiato totalmente la società. E di questi due elementi  – ha spiegato Calenda – è stata data una visione totalmente idealizzata, e quindi positiva, o totalmente negativa. C’è chi crede che globalizzazione ed innovazione possono essere governate e gestite e quindi portare  ad un risultato di prosperità e chi invece ha un rifiuto della modernità pensando che abbia in se’ un elemento di pericolo . Non è un dibattito per niente banale perché quando noi qui parliamo di stampante tre d o di big data riteniamo di essere di fronte ad una cosa che sostanzialmente migliorerà le condizioni di vita delle persone. Il problema è che soprattutto nell’Occidente la stragrande maggioranza delle persone ha una terribile paura. Cosa sarà il mondo quando questi cambiamenti arriveranno?”

Ma come ha sostenuto il Presidente di Inarcassa, Giuseppe Santoro, aprendo la serata della premiazione, citando Einstein “Non si può risolvere un problema con le stesse idee che lo hanno generato”.

“Ed è questo il senso dell’innovazione: affrontare con idee nuove questioni vecchie, trasformando i problemi in opportunità. – ha detto Santoro – In fin dei conti l’essenza delle domande che l’uomo si pone non è cambiata più di tanto dall’Atene del V Secolo ad oggi e riguarda il rischio e l’incertezza della vita, la ricerca di felicità e conoscenza, il raggiungimento dell’idea platonica del bello”.

La ricerca, di felicità e di conoscenza ma anche di innovazione, ha spinto ben 162 tra architetti ed ingegneri a partecipare al concorso indetto da Inarcassa. 10 sono saliti sul podio con le proprie creazioni. Davide Adriano, architetto, ha inventato la maniglia universale multidirezionale, “Smossa”. Un progetto che introduce un innovativo meccanismo di movimentazione multi direzionale che permette l’apertura della porta spingendo, tirando o ruotando in senso orario e antiorario la maniglia. Giacomo Mainetti, ingegnere, ha preso invece il largo a bordo di una barca a vela. Lui progettista e velista ha creato un dispositivo per il rilievo della forma delle vele, un sistema per la ricostruzione 3D e l’analisi della forma geometrica delle vele durante la navigazione anche in condizioni meteo proibitive.

“Non sono meno rilevanti l’innovazione nel design, nella progettazione, nell’urbanistica – ha detto il Presidente Inarcassa – servirsi di oggetti più belli e user friendly, vivere in case e palazzi sicuri ed accoglienti, abitare in città che appaghino il desiderio del bello ed il senso di appartenenza, costituiscono altrettante esigenze che solamente i processi di innovazione possono soddisfare”.

Lo sanno bene Alessandro Mattei e Alessandro Turina, entrambi architetti ed entrambi molto giovani. Il primo ha progettato la lampada modulare magnetica, un sistema di illuminazione che, guardandolo fa pensare ad un alveare, permette diverse combinazioni e offre la possibilità di direzionare la luce dove si desidera. Lampade da tavolo, a parete o a sospensione che hanno finiture in faggio o in cemento ultrasottile o in tessuto serigrafato. Belle, davvero belle e “particolari”, rispondenti a quello che lo stesso presidente Santoro definisce “Design”.

Un sistema di facciata BIPV Adattivo è invece il brevetto firmato Alessandro Turina. Il progetto è stato scelto per la sua originalità nel coniugare le funzioni schermanti con quelle “captanti” dei pannelli fotovoltaici, superando, attraverso il movimento a fisarmonica, gli svantaggi dei sistemi attuali che sono fissi e non permettono una versatilità di utilizzo.

Sostenibile e attento all’ambiente sono le parole d’ordine dei progetti degli ingegneri Enrico Peruchetti, Aronne Teli e Giampiero Volante. Il primo ha inventato il serbatoio modulare per il contenimento di acqua calda, leggero, facile da istallare e non prevede manutenzione. Aronne Teli ha studiato un metodo per la misura della portata di un flusso gassoso per il trattamento di acque reflue e per produrre biocarburanti.  Giampiero Volante ha presentato la sua macchina per la triturazione e disidratazione dello scarto alimentare. Un brevetto innovativo e molto utile per rispondere ai problemi legati allo smaltimento dei rifiuti che affliggono le nostre città.

Infine Fiorenzo Zanin è stato premiato per la turbina adattiva seriale che permette di sfruttare l’energia cinetica dei corsi d’acqua. Un brevetto che può essere usato utilizzando anche per impianti eolici rotanti avendo un impatto ambientale decisamente minore. Tommaso Sbrana ha presentato la sua piattaforma intelligente per modelli in vitro. L’invenzione consiste in un sistema che permette di unire i vantaggi legati all’utilizzo di bioreattori allo standard dimensionale delle piastre multi pozzetto.

All’unica donna premiata il compito di illustrare la forchetta coltello multifunzionale. Luisa Benato ha illustrato “The forky”, uno strumento che nasce dall’idea di mettere insieme la tradizione occidentale e quella orientale. Può, infatti, essere usata sia per sostituire le bacchette per il sushi o il sashimi sia come forchetta e coltello. In entrambi i casi si usa con una sola mano.

Idee diverse, innovative, uniche nate da dieci professionisti che hanno trovato nella Cassa degli architetti e degli ingegneri il riconoscimento del lavoro fatto. Ora hanno bisogno di veder realizzato il proprio sogno fino in fondo, di trovare chi questa idea vuole farla diventare una realtà produttiva.

“Come abbiamo gestito la politica industriale negli ultimi 20 anni?  – si è chiesto il Ministro Calenda – Per larga parte non l’abbiamo proprio gestita, dopodiché abbiamo fatto una cosa basata sugli incentivi. Abbiamo fatto in modo che il Governo decidesse quale tecnologia avrebbe prevalso, quale settore e quale area, e abbiamo costruito la politica industriale a partire da questo. Questo ha generato uno spreco di denaro di dimensioni cosmiche e tempi di attraversamento di questi incentivi lunghissimi”.

Ma l’innovazione non ha limiti. Può intervenire anche su vecchie politiche, industriali o meno.

 

Per chi volesse vedere i contributi inviati dai vincitori e il video di presentazione proiettato all’inizio dell’evento basta cliccare su:

http://www.ansa.it/sito/videogallery/economia/2017/04/20/inarcassa-premia-le-invenzioni-di-giovani-architetti-e-ingegneri_e98abeea-ffee-4828-a28c-6390d3858dcc.html

o visitare il  Canale YouTube ‘INARCASSA PREMIA LE IDEE’
https://www.youtube.com/channel/UCB25BnSFs_fUQJVma1KpI-Q