La Commissione presenta il Pilastro europeo dei diritti sociali

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La Commissione europea lo aveva annunciato ed eccolo, puntuale, il  pilastro europeo dei diritti sociali che stabilisce 20 principi e diritti fondamentali per sostenere il buon funzionamento e l’equità dei mercati del lavoro e dei sistemi di protezione sociale.

Una “bussola”, come viene definito nel comunicato stampa pubblicato oggi (in allegato),  “per un nuovo processo di convergenza verso migliori condizioni di vita e di lavoro in Europa” perchè, si legge nel comunicato stampa,  “Sebbene le condizioni economiche e sociali in Europa siano migliorate e l’occupazione abbia raggiunto livelli elevati mai toccati prima, gli strascichi della crisi dell’ultimo decennio sono ancora ampi, e vanno dalla disoccupazione giovanile e di lunga durata al rischio di povertà in molte parti d’Europa. Al contempo, il mondo del lavoro e le nostre società sono in rapida evoluzione: nuove opportunità e nuove sfide emergono dalla globalizzazione, dalla rivoluzione digitale, dal mutamento dell’organizzazione del lavoro e dagli sviluppi sociali e demografici. Le autorità pubbliche a tutti i livelli, le parti sociali e la società civile condividono la responsabilità, oltre che l’interesse, di lavorare insieme per un’Europa più prospera e pronta per il futuro, nella quale sviluppi economici e sociali vadano di pari passo”.

“In qualità di Presidente della Commissione ho cercato di conferire alle priorità sociali l’importanza che meritano in Europa. Con il pilastro europeo dei diritti sociali  – ha sottolineato il Presidente Jean-Claude Juncker  – e la prima serie di iniziative che lo affiancano, manteniamo le nostre promesse e apriamo un nuovo capitolo. Vogliamo scrivere queste pagine insieme: gli Stati membri, le istituzioni dell’UE, le parti sociali e la società civile sono tutti chiamati a rivestire un ruolo. Auspico che il pilastro sia approvato al più alto livello politico entro la fine dell’anno.”

I principi e diritti sanciti dal pilastro, preparato dalla Commissione sotto la guida del Vicepresidente Dombrovskis e della Commissaria Thyssen, in stretta consultazione con soggetti interessati, “sono articolati in tre categorie: pari opportunità e accesso al mercato del lavoro, condizioni di lavoro eque e protezione e inclusione sociali. Essi pongono l’accento sulle modalità per affrontare i nuovi sviluppi nel mondo del lavoro e nella società al fine di realizzare la promessa, contenuta nei trattati, di un’economia sociale di mercato fortemente competitiva, che mira alla piena occupazione e al progresso sociale”.

“Fin da oggi  – si legge nel comunicato – la Commissione affianca al pilastro europeo dei diritti sociali una serie di ulterioriiniziative legislative e non legislative concrete, concernenti ad esempio l’equilibrio tra  attività professionale e vita privata di genitori e prestatori di assistenza, l’informazione dei lavoratori, l’accesso alla protezione sociale e l’orario di lavoro. Esse illustrano sia la natura delle questioni  interessate dal pilastro sia le modalità di realizzazione dei suoi principi e diritti. Viene inoltre istituito un quadro di valutazione della situazione sociale che misurerà le tendenze e le prestazioni degli Stati membri in 12 aree e valuterà i progressi compiuti in direzione di una “tripla A” sociale in tutta l’UE. I risultati confluiranno nel semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche”.

I fondi europei, in particolare il Fondo sociale europeo, assicureranno inoltre sostegno finanziario per l’attuazione di molti aspetti fondamentali del pilastro.

Sul pilastro, presentato oggi in due forme giuridiche di identico contenuto: una raccomandazione della Commissione, che ha efficacia a partire da oggi, e una proposta di proclamazione congiunta del IP/17/1007 Parlamento, del Consiglio e della Commissione,  la Commissione avvierà le discussioni con il Parlamento europeo e il Consiglio per assicurare al pilastro un ampio sostegno politico e l’approvazionead alto livello.

Da sottolineare che, giunto ormai alla fase di presentazione, il pilastro europeo dei diritti sociali “trae diretta ispirazione dall’esistente ricchezza di buone pratiche in Europa e si basa sul forte corpus giuridico esistente a livello internazionale e dell’UE”.