Sentenza Tar. Anedda, commercialisti: “Riconosciuta autonomia normativa”

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La sentenza del Tribunale di Roma, che ha viso riconoscere le ragioni di Cassa Forense in ordine alla legittimità del proprio Regolamento previdenziale, trova necessariamente il plauso degli altri enti privati stante la portata di alcuni principi in essa contenuti.

In particolare, i Giudici chiamati a valutare la asserita violazione dell’art. 23 della Costituzione, secondo cui ogni prestazione patrimoniale debba essere imposta dalla legge, hanno invece riconosciuto il potere della Cassa di stabilire la misura della contribuzione.

L’ autonomia normativa degli Enti, quindi, risulta evidenziata dalla citata sentenza che, richiamando il carattere pubblicistico dell’attività istituzionale svolta dagli enti, ha ribadito la sostanziale delegificazione della materia, affidata dalla legge all’autonomia delle Casse, entro i limiti imposti e ferma l’attività di vigilanza dei ministeri; soggetti questi ultimi che possono e devono svolgere un sindacato giurisdizionale sugli atti di delegificazione adottati, valutando i  limiti imposti all’autonomia e gli eventuali altri limiti costituzionali.

I giudici evidenziano quindi che alla Cassa è attribuita la discrezionalità tecnica attraverso la quale attuare i principi stabiliti dalla privatizzazione, nel rispetto dell’equilibrio economico-finanziario.

In definitiva, nella riconosciuta autonomia normativa si sostanzia la autonomia gestionale, amministrativa e contabile enunciata nel Dlgs 509/1994 che, assieme alla autonomia finanziaria, completano il perimetro di responsabile ed efficiente gestione degli enti.