Le Casse e gli incontri con gli iscritti sul territorio. L’esperienza di Inarcassa

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A pochi giorni dal suo insediamento, il 9 luglio 2015, il Presidente Giuseppe Santoro ha iniziato un lungo “tour” per l’Italia allo scopo di incontrare gli iscritti ad Inarcassa ma, soprattutto, per usare le sue parole, “far arrivare la voce della Cassa da Nord a Sud”. Da allora non si è mai fermato e, in poco meno di due anni, ha tenuto circa 90 seminari formativi – organizzati dagli Ordini professionali degli ingegneri e degli architetti, con il supporto dei Delegati provinciali – con ottimi riscontri in termini sia di partecipazione sia, soprattutto, di ascolto.

“Incontrare gli iscritti, – racconta il Presidente – nel difficile momento in cui si trova l’esercizio delle nostre professioni, persegue un progetto di condivisione e di comunicazione voluto da tutto il Consiglio di Amministrazione. Il bilancio è senza dubbio positivo. Lo dimostra la grande affluenza di partecipanti in sala e via web – giunti oltre 1.300 in alcune province – e i continui inviti da parte degli Ordini Professionali ad organizzare nuovi incontri.  In queste affollate occasioni, mi ha sorpreso non ricevere critiche aspre, attacchi o deplorazioni, ma l’esposizione di problemi reali. E, sicuramente, il solo fatto che il Presidente di Inarcassa ascolti con attenzione le difficoltà che gli vengono espresse è già vissuto come un fatto positivo”.

I temi di maggiore interesse sono quelli sollevati dai professionisti che si stanno avvicinando alla pensione, anche se in sala vi sono, sempre più numerosi, giovani iscritti. Quelli che destano più attenzione sono la pensione anticipata a 63 anni, l’accredito figurativo sul montante contributivo per i primi cinque anni di iscrizione e, infine, la ricongiunzione gratuita, calcolata con il sistema contributivo, in vigore in Inarcassa dal 1° gennaio 2015. In particolare, la ricongiunzione gratuita assume un valore rilevante, considerato che il percorso professionale e previdenziale, soprattutto dei giovani, è sempre più frazionato. E proprio per questo la possibilità di riunire gratuitamente i contributi maturati in diverse gestioni previdenziali è molto apprezzata.

“La chiave di volta della fiducia verso la nostra Cassa – continua Santoro – sta nel far comprendere che il risparmio previdenziale obbligatorio è un accantonamento, certamente forzoso, ma non è una tassa. Far capire che questo risparmio costituisce una salvaguardia nel futuro è un elemento prioritario. Purtroppo la previdenza non si trova ai primi posti nei bisogni di un giovane professionista che ha altre incombenze da affrontare, come il lavoro, la famiglia o i figli; occorre tuttavia che la problematica non sparisca dalla loro area d’interesse, per poi ripresentarsi solo quando si raggiungono i requisiti per richiedere la pensione. Così diventa difficile, e forse troppo tardi, poter costruire un percorso previdenziale appropriato.

Tante richieste vanno anche nella direzione di un’assistenza più completa e capillare. E a volte questi incontri sono l’occasione giusta per diffondere i servizi che la Cassa già offre e su cui impegna più di 100 milioni di euro l’anno, declinandoli da tempo come un vero e proprio welfare integrato.

Devo dire, però, – conclude Santoro – di aver riscontrato con piacere anche attenzione verso le attività finanziarie della Cassa. Molti iscritti, infatti, ancora non conoscono le modalità di investimento del nostro patrimonio e non hanno il know how per comprenderne la gestione, nonostante le puntuali informazioni, ricche di dati, che Inarcassa diffonde, per esempio riguardo ai titoli di portafoglio e ai relativi rendimenti. A tutti loro spiego sempre che il Consiglio di Amministrazione si avvale di una struttura dedicata, preparata e di altissimo livello e che l’importante è avere una Governance seria, leale, preparata, senza distrazioni di genere. Ne sono testimoni i dati di bilancio e la sostenibilità di Inarcassa, che va ben oltre i 50 anni.”