Italia-Germania, i due sistemi previdenziali a confronto

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“Dal confronto odierno sono emerse differenze anche sostanziali ma è anche emersa la volontà di vederle come opportunità di crescita, non come ostacoli al colloquio tra i nostri Sistemi”, questo è stato il commento del Presidente dell’AdEPP, Alberto Oliveti, a conclusione dell’incontro bilaterale con ABV, l’Associazione che rappresenta tutte le 89 Casse di previdenza dei professionisti tedesche.

Differenze sostanziali tra due sistemi previdenziali che sono state evidenziate durante il confronto e che riguardano, oltre alla distinzione netta tra previdenza obbligatoria dello Stato centrale e previdenza delle profesisoni (che gode di totale autonomia gestionale ed è di livello regionale), anche alcune importanti pecurialità. Prima tra tutte il regime di tassazione cui gli Enti di previdenza sono sottoposti che nel nostro Paese è molto più penalizzante rispetto alla Germania, come più volte denunciato dal Presidente Oliveti, che lo ha definito unico nel panorama europeo.

Il Presidente dell’ABV, Kilger, ha infatti sottolineato che “in Germania la doppia tassazione alla quale le Casse di previdenza private italiane sono sottoposte sarebbe incostituzionale. Si può dire che le Casse tedesche sono esenti dalle tasse per quanto riguarda i proventi provenienti dagli investimenti”.

In Italia, invece, qualsiasi forma di investimento finanziario fatto dalle Casse di previdenza, che hanno sempre come obiettivo principale e finale la redditività per la sostenibilità del sistema e quindi l’erogazione delle prestazioni previdenziali ed assistenziali, viene tassata al 26% al pari di un fondo speculativo.

Altra differenza sostanziale emersa durante l’incontro riguarda la funzione sociale che il Sistema AdEPP ha messo in campo. Le Casse di previdenza tedesche hanno come mission il pagamento delle prestazioni previdenziali, gli Enti aderenti ad AdEPP offrono anche assistenza e un welfare che è sempre più allargato ed integrato.

Azioni rivolte al lavoro e al sostegno al reddito, alla formazione, alla maternità e genitorialità, alla famiglia, ai giovani, alle donne, all’accesso al credito, alla modernizzazione e digitalizzazione, allo studio strutturato dei fenomeni legati alle libere professioni, solo per fare alcuni esempi, sono l’ulteriore fiore all’occhiello e gli oltre 500 milioni di euro, che ogni anno sono destinati ad aumentare, investiti nel welfare sono lo specchio di un mondo che ha acquisito una funzione non solo più previdenziale e assistenziale ma sociale.

“Noi – ha spiegato Kilger – non prevediamo neppure la copertura di rischio licenziamento” ma ha anche chiarito che i professionisti dipendenti sono in realtà coperti dagli strumenti di sostegno alla disoccupazione del sistema pubblico, non essendo obbligati a contribuire alle Casse dei liberi profesisonsiti.

E sugli investimenti nell’economia reale? “Le Casse dei liberi professionisti tedeschi hanno un solo dovere – ha spiegato il Presidente Kilger – guadagnare per erogare le pensioni. Attualmente, il Governo sta pianificando il passaggio dal nucleare alle energie rinnovabili, e ci sono partiti che vorrebbero coinvolgere le Casse affinché investano i propri capitali in questo cambiamento strutturale imponente. Noi vogliamo essere autonomi non determinati dalla Politica. Ci rifacciamo sempre ad una vecchia norma ancora attuale che afferma che i capitali possono essere investiti solo in base a tre criteri ossia profitto, solvibilità e liquidità. Non rientra tra i nostri compiti istituzionali il sostegno allo sviluppo economico generale della Germania”.

“I due terzi degli investimenti immobiliari avvengono attraverso gestori, solo un terzo in forma diretta. Inoltre molte Casse non investono nel settore nel quale sono attive o nel Land di appartenenza. Gli investimenti in immobili sono a livello mondiale: in Europa, negli stati Uniti, nel Sud est asiatico e in America del Sud. Le azioni vengono gestite in modo attivo e molto diversificato. Ad esempio, la Cassa degli avvocati possiede una intera foresta in Ucraina, altre Casse hanno investito nella gestione di allevamenti e produzione casearia in Nuova Zelanda”.

E per quanto riguarda i controlli? “Abbiamo 17 organi di controllo di livello regionale – ha specificato il Presidente dell’ABV – che accettano che le Casse adottino una diversificazione degli investimenti anche quando riguardano ambiti e Paesi diversi, come descritto. ABV ha elaborato il concetto di risk managment e prodotto un opuscolo informativo con indicazioni e suggerimenti per i nostri Associati. Secondo tali suggerimenti, ad esempio, ogni Cassa dovrebbe avere un managment altamente professionalizzato sugli investimenti. Si tratta di indicazioni e suggerimenti trasmessi anche agli enti supervisori affinché questi ultimi li “impongano”, per così dire, alle Casse”.

Linee guida sugli investimenti, in sostanza, analoghe a quelle elaborate dall’AdEPP, che le Casse hanno condiviso ed approvato, “ volte a perseguire il rispetto dei principi di prudenzialità, trasparenza, redditività, competenza, congruità, ottimizzazione della combinazione redditività-rischio, adeguata diversificazione del portafoglio, efficiente gestione finalizzata a ottimizzare i risultati e ridurre i costi”.

Perché come ha sostenuto a chiusura dell’incontro il Presidente Oliveti “Per le Casse dei professionisti è un dovere perseguire, dimostrare e comunicare la qualità. Solo operando secondo questi canoni le Casse possono garantire la tutela del futuro dei professionisti e continuare a contribuire al benessere complessivo del Paese”.