IV report Itinerari Previdenziali. Per le Casse investimenti ed iscritti con il segno +

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Economia reale e non solo. L’ultimo report targato Centro studi Itinerari Previdenziali punta la lente di ingrandimento su Fondi Pensione Negoziali, Fondi Pensione Preesistenti, Forme di assistenza sanitaria integrativa, Fondi pensione Aperti, PIP , Casse di Previdenza Professionali e, dulcis in fundo, sulle neo incluse Compagnie di Assicurazione, analizzando quanto e dove investito da ognuna, comparando i dati anche tra i diversi “attori”, operazione  che per il Presidente della Cassa dei dottori commercialisti, Walter Anedda, intervenuto tra i relatori durante la presentazione dello studio, merita una riflessione.

“Capisco che vi sia l’utilità di comparare i dati tra Fondi pensioni ma tale utilità si riduce nell’ambito delle Casse di previdenza; la mia non è una critica, bensì una riflessione sul lavoro presentato – ha specificato il Presidente Anedda – nella consapevolezza che, considerata l’eterogeneità tra i diversi enti e conseguentemente la diversità nelle scelte gestionali e di investimento, spesso la comparazione induce commentatori poco attenti a conclusioni non corrette.”

E, per tornare ai numeri, partiamo proprio dagli investimenti nell’economia reale. Nei dati pubblicati si legge che le Fondazioni Bancarie sono i maggiori investitori con il 52,5% del totale attivi di bilancio mentre le  Casse Privatizzate dei Liberi Professionisti si attestano sul 15,3%. Modesto l’apporto di fondi negoziali e preesistenti, pari rispettivamente al 2,5% e al 2,3% del patrimonio destinato alle prestazioni, che ammonta a 45,93 e 55,1 miliardi; è ancora molto alta la percentuale di investimenti in forme obbligazionarie effettuati dai fondi pensione che, nel complesso, superano ben il 70% del patrimonio.

“Le Casse di previdenza – si legge nello studio – contano 1.621.440 iscritti per un patrimonio di 74,2 miliardi di euro (Nel report allegato a pagina 61 è riportata la tabella dove si evidenzia le Casse che hanno registrato uno sviluppo del patrimonio netto pari o superiore all’8%), di cui 57,3 investiti direttamente e 16,8 affidati in gestione tramite mandato. Le Casse con il maggior numero di iscritti sono Enpam (362.391), Cassa Forense (239.848), Enasarco (238.092) e Inarcassa (168.402), mentre dal punto di vista patrimoniale guidano la classifica per totale attivo Enpam (18,89 mld), Cassa Forense (10,73 mld), Inarcassa (9,59 mld) e la Cassa dei Dottori Commercialisti (7,44 mld).

Gli investimenti diretti riguardano in particolare: investimenti immobiliari (immobili e partecipazioni rilevanti in società immobiliari) per circa l’11% del totale delle risorse gestite direttamente; investimenti a breve per il 10,34%; obbligazioni (corporate e titoli di Stato) per il 16,44%, in leggero calo rispetto al 19% del 2015; quote di OICR tradizionali per il 21,4%, in crescita rispetto al 2015 e FIA mobiliari e immobiliari per il 19,5%; azioni per il 6,6%”. Ed ancora. Gli iscritti pensionati sono 403.161 rispetto ai 389.697 dello scorso anno, con un aumento del 3,45%. Nel complesso il rapporto iscritti/pensionati è ancora molto favorevole con 4,02 attivi per pensionato anche se in calo rispetto al 4,14 del 2015.

Il flusso di nuovi contributi alle Cassa privatizzate dei liberi professionisti è stato pari a 8,3 miliardi di euro in crescita di circa il 5% rispetto all’anno precedente, mentre le prestazioni pensionistiche erogate ammontano a 4.796.015.342 euro alle quali si aggiungono prestazioni assistenziali per 266.208.621 euro in crescita del 10,4% rispetto al 2015.

Il totale degli attivi delle Casse professionali ammonta a 74.206.996.727 euro, +6,1% rispetto all’anno precedente (erano 69.928.928.386 euro); se raffrontato alla crescita degli iscritti dello 0,4%, il dato indica una positiva ripresa del mercato del lavoro con redditi in aumento.

Un focus è stato dedicato agli investimenti in Banca d’Italia (pagina 62). “Con riferimento alle partecipazioni in altre società – si legge nel report –  pur non trattandosi di vere e proprie azioni acquistabili liberamente sul mercato, è interessante notare come le Casse investano una percentuale pari al 20,67% del totale degli investimenti azionari in “quote” di Banca d’Italia. La partecipazione, in termini percentuali, è differente a seconda del singolo ente di riferimento”.