Cassa forense. Luciano: “Meno contributi a chi guadagna poco”

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Il welfare integrato e strategico per la Cassa di previdenza degli avvocati è già realtà, e da tempo. I bandi, infatti, per la genitorialità, per il sostegno alla famiglia e alla professione si susseguono di anno in anno. Oggi, però, quell’aiuto già invocato da una categoria che è in forte sofferenza si amplia di un nuovo fiore all’occhiello.

E’ lo stesso presidente, Nunzio Luciano, ad annunciarlo, anche attraverso la stampa. “Il 29 settembre scorso – ci spiega Luciano – abbiamo approvato una delibera per sospendere per cinque anni il contributo integrativo minimo a quelle fasce di reddito che sono sotto una certa soglia. Un provvedimento che è in linea coerente con le misure già adottate e con quelle allo studio, finalizzate a contenere e a combattere le difficoltà nelle quali, purtroppo, ancora versa molta parte dell’Avvocatura soprattutto quella più giovane. Ora la parola passa ai Ministeri vigilanti che devono approvarla”.

Oltre 700 euro che i professionisti a basso reddito dovrebbero versare alla propria cassa di previdenza e che sarà congelata fino al 2022. E dal contributo minimo “sospeso” ai nuovi bandi pubblicati proprio in questi giorni.

“Per i giovani avvocati – spiega il Presidente Luciano – abbiamo messo a disposizione 10 milioni di euro. Gli iscritti under 35 possono chiedere un prestito fino a 15mila euro da restituire in 5 anni. La Cassa verserà all’istituto di credito il 100% degli interessi passivi, inoltre fornirà garanzia fideiussoria  per chi ha un reddito inferiore ai 10mila euro. L’accesso al credito, infatti, è uno dei problemi che abbiamo riscontrato soprattutto nei primi anni di esercizio della professione”.

E dagli iscritti alla Politica perché il Presidente di Cassa forense lancia le sue proposte per i professionisti in vista dell’annuale Documento di finanza pubblica.

“Come prima cosa mi auguro che i nostri patrimoni, necessari ad erogare le prestazioni future, non vengano toccati dalla manovra – avverte Luciano – La legge di bilancio potrebbe invece incentivare gli investimenti in economia reale ed individuare una serie di investimenti prioritari in opere infrastrutturali. Lasciando chiaramente ogni Cassa libera di decidere dove e quanto investire in progetti che possano avere ricadute per la professione”.

Un esempio?

“Ho presentato al Ministro della giustiza – conclude Luciano – un progetto per il riammodernamento di alcuni tribunali, la costituzione di un fondo per investire nelle aule di giustizia e nei sistemi tecnologici. E poi c’è il progetto, al quale stiamo già lavorando, per la costruzione di una Piattaforma tecnologica per l’avvocatura che da una parte consentirebbe di accelerare i tempi della giustizia e dall’altra avrebbe una ricaduta positiva anche sui redditi degli avvocati”.