AdEPP a Bruxelles. Oliveti “Investire in energia pulita crea posti di lavoro”

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Il 7 novembre si è tenuta a Bruxelles, presso il Parlamento europeo, la Conferenza di alto livello sugli investimenti in energia pulita organizzata dal Parlamento in collaborazione con la Commissione europea, alla quale ha partecipato una delegazione AdEPP guidata dal Presidente Oliveti . Al centro dei lavori, la profonda trasformazione del sistema energetico dell’Unione europea e le sfide poste dalla decarbonizzazione e dalla decentralizzazione e digitalizzazione dell’economia.

Ne hanno discusso rappresentanti delle istituzioni europee e i responsabili dell’Unione dell’Energia (il piano pluriennale dell’Unione per le politiche energetiche) e gli stakeholder in grado di realizzare gli investimenti necessari a sostenere la transizione verso l’energia pulita. Il Presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, aprendo i lavori ha ricordato i progressi registrati in Europa nella riduzione delle emissioni di gas serra, nell’aumento della quota delle energie rinnovabili e nel miglioramento dell’efficienza energetica. L’uso efficiente delle risorse e l’aumento della produzione di energie rinnovabili hanno portato con sé la creazione di centinaia di migliaia di posti di lavoro. Egli ha evidenziato come, alla luce dei successi conseguiti, tali progressi debbano essere sostenuti da importanti investimenti industriali in tecnologie e sviluppo mirati al rafforzamento delle politiche energetiche e alla lotta al riscaldamento terrestre. Tra il 2014 e il 2020 gli investimenti pubblici programmati per l’efficientamento energetico sono pari a 20 miliardi di euro (fondi strutturali europei) si tratta principalmente di garanzie alle PMI e di biomasse ed energie rinnovabili con il Fesr.

Si stima che dal 2021 al 2030 occorreranno circa 180 miliardi di euro all’anno, che porteranno alla creazione di 700.000 nuovi posti di lavoro. Occorre, però, costruire le giuste sinergie tra risorse pubbliche e risorse private. La Piattaforma europea di supporto agli investimenti voluta da Juncker dovrebbe servire a far incontrare istituzioni e amministrazioni pubbliche con gli stakeholder del settore. Il Parlamento europeo ha adottato la Risoluzione sul risparmio energetico nel dicembre 2015 e sta correntemente esaminando la proposta della Commissione sul Pacchetto “Energia pulita per tutti gli europei” che dovrebbe costituire il quadro normativo più avanzato al mondo nel settore dell’energia in grado di stabilizzare il settore e renderlo più stabile, competitivo e sostenibile. Nel chiudere il suo intervento, il Presidente Tajani ha rammentato ai presenti l’importanza di individuare delle priorità politiche per il bilancio pluriennale dell’Unione che sarà approvato a breve, per far si che il bilancio non sia una mera redistribuzione delle risorse tra i Paesi membri.

“Investire in energia pulita – ha dichiarato il Presidente dell’AdEPP, Alberto Oliveti – è una scelta lungimirante perché da una parte crea nuovi posti di lavoro e promuove la crescita economica e dall’altra tutela il nostro Pianeta. L’Italia ha un enorme patrimonio immobiliare che deve essere riqualificato dal punto di vista ambientale ed energetico e come è emerso dalla Conferenza non vi sono sufficienti risorse pubbliche per adeguare e modernizzare il patrimonio italiano. Per questo servono politiche e misure che incentivino il coinvolgimento di soggetti privati, come i fondi pensione e le Casse di previdenza”.

Il Vice Presidente della Commissione, Jyrki Katainen, ha sottolineato il Pacchetto energia pulita, che elimina di fatto gli ostacoli normativi, fissa le regole che fungeranno da linee guida per gli investimenti privati nel settore(. Il Piano per gli investimenti di Juncker già sostiene gli investimenti energetici (30%) e la transizione energetica (4%), dunque, circa un quarto degli investimenti del Fondo europeo per gli investimenti strategici (EFSI) è in energia. Le piattaforme di investimenti previste da EFSI possono raccogliere più progetti di piccole dimensioni o territoriali, e possono agevolare lo sblocco di investimenti anche ridotti. I fondi provenienti dal Fesr 20 miliardi e quelli del Programma Connecting Europe che ha finanziato 44 progetti per risorse pari a 1,1miliardi. Ora questo Programma sta spostando i suoi progetti/investimenti verso Rete elettrica europea. Lo stesso EFSI 2.0 ha un obiettivo del 40% del budget per il rinnovamento energetico degli edifici (campagna “Smart finance for smart building”).

Una testimonianza significativa è stata quella del governatore della California Jerry Brown che ha chiarito come, grazie all’autonomia fiscale e tributaria dello Stato, sia stato possibile fissare dei target per l’energia pulita, grazie ai quali oggi l’elettricità a carbonio zero in California è pari al 50%. Le aziende dell’elettricità saranno pertanto tenute ad acquistare energia pulita prodotta da cittadini e aziende agricole. Per avere investimenti importanti è necessario essere molto visibili e chiari sulla realtà del cambiamento climatico. Solo così facendo si avrà la chiarezza necessaria e un reale sforzo di collaborazione. Lo sforzo di collaborazione deve essere maggiore e tutti gli attori in gioco devono agire verso uno sforzo comune da individuare.

Hoyer, della Banca europea per gli investimenti (EIB) ha sottolineato come settore privato e risorse vadano attivati per raggiungere gli obiettivi climatici fissati per il 2030. Ad es. con gli investimenti a lungo termine che prevedono basso costo del capitale e investitori disposti a intervenire in determinate aree. La EIB può sostenere gli investitori nel trovare l’equilibrio adeguato per garantire bassi costi del capitale.

 

Il “pacchetto energia pulita”

https://ec.europa.eu/clima/policies/strategies/2020_it