Che la maternità fosse degna di attenzione e sostegno per la Cassa di previdenza dei biologi era cosa assodata così come la tutela dell’iscritto in caso di infortunio o di malattia. Oggi, però, l’Ente ha deciso di ampliare le tutele messe in campo e questa volta a beneficiarne sono le donne che affrontano problemi durante la gravidanza e che vanno ad impattare sul lavoro e quindi sui redditi.
Che tradotto significa un sussidio economico, compensativo del mancato guadagno, per un periodo massimo di sessanta giorni nell’intero anno solare, con esclusione degli eventi che abbiano determinato una “inabilità temporanea” di durata inferiore ai sette giorni continuativi.
Una nuova tutela importante e con un importante impatto economico visto che l’Enpab è un ente dove gli iscritti sono prevalentemente donne.
“L’intervento economico dell’Ente assicurato alle biologhe iscritte che in ragione della gravidanza non potranno esercitare la loro professione – spiega la presidente Stallone – è tanto più importante se si considera che la platea dei biologi libero professionisti è per il 72% rappresentato da donne”.
Un sostegno che va ad aggiungersi, quindi, all’indennità di maternità pari all’80% dei cinque dodicesimi del reddito percepito e denunciato ai fini fiscali come reddito da lavoro autonomo dalla professionista biologa.
