Casse e Bilanci previsionali 2018. Il viaggio continua

564

Continua il nostro viaggio tra i bilanci previsionali approvati dalle Casse di Previdenza private. Oggi a fare da padrone Cassa Forense, Cassa del Notariato, Inarcassa e Cassa dei Dottori Commercialisti.

Il bilancio di previsione per l’esercizio 2018 della Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense registra un avanzo d’esercizio di 887,729 milioni di euro, con una variazione in aumento dello 0,58% rispetto al preventivo assestato 2017.

L’importo del patrimonio netto, sempre in fase previsionale, supera i 12 milioni di euro in aumento rispetto alla previsione dello scorso anno. Con il segno più anche la previsione delle spese per prestazioni previdenziali e assistenziali che per il 2018 sono stimate complessivamente in 927,845 milioni di euro (+ 2,39% rispetto alla previsione 2017 assestata), di cui oltre 66 milioni destinati all’assistenza (incremento del 3,17% rispetto al dato dell’assestamento 2017). Anche il 2018 sarà caratterizzato dalla messa a regime delle novità in materia di welfare previste dal nuovo regolamento dell’assistenza, in vigore dal 2016.

E se da una parte il numero uno della Cassa di previdenza degli avvocati, Nunzio Luciano, si dice soddisfatto del traguardo raggiunto dall’altra annuncia un maggiore impegno “in modo sinergico e lungimirante per perseguire questi e altri obiettivi. Stiamo lavorando sullo sviluppo del welfare integrato e stiamo varando misure innovative pensando soprattutto ai giovani e alla parte debole dell’avvocatura”.

Numeri in ascesa anche per la Cassa del Notariato dove il saldo della gestione corrente per il prossimo esercizio è previsto in 79,524 milioni di euro, “un andamento – si legge nella nota – che trova giustificazione principalmente dall’ipotesi di un repertorio globale 2018 lievemente superiore ai valori in proiezione 2017 e da contributi previdenziali attesi in 293,909 milioni di euro”. Anche le “Prestazioni correnti previdenziali”, quantificate in 211,520 milioni di euro, sono previste in aumento rispetto sia alla previsione iniziale sia alla proiezione finale dell’esercizio 2017. In particolare è aumentata la previsione per l’assegno di integrazione che passa da 1,3 milioni di euro a 1,4 milioni di euro e di cui beneficiano soprattutto i giovani notai nei primi anni di attività nonché quei notai che incontrano difficoltà nell’ordinaria gestione dello studio

 

Nel 2018 sono stati ulteriormente previsti euro 300.000 per “Sussidi impianto studio” destinati ai giovani notai in previsione della positiva conclusione dell’iter di approvazione della modifica dell’istituto in forma di contributo sugli interessi del Prestito d’onore. Infine, nel breve periodo le spese assistenziali della Cassa sono previste in crescita a seguito del programmato ampliamento della platea degli iscritti (stimabile in un + 30%).

 

“La progressiva capitalizzazione dell’Associazione è l’indicatore di fiducia più tangibile che possiamo consegnare ai nostri associati e che, in termini di garanzia, deve assolvere a due compiti fondamentali: assicurare la copertura di cinque annualità delle pensioni correnti e contribuire, attraverso i rendimenti, all’adeguatezza delle prestazioni”, commenta così il Presidente di Inarcassa Giuseppe Santoro i dati contenuti nel Bilancio previsionale 2018.

Dati che “parlano” di un patrimonio netto che ha oramai superato la soglia dei 10 miliardi di euro e di un avanzo economico previsionale di 430 milioni di euro nonché un flusso di entrate contributive per oltre 1 miliardo di euro. Anche il patrimonio nel valore ideale della quota pro-capite si è più che raddoppiato: nel 2008 era pari a 30.000 euro ed oggi ha superato i 60.000 euro. Nel complesso cresce in misura più che proporzionale rispetto a quanto necessario, consentendo di accantonare ulteriori risorse per il futuro previdenziale. Nel 2018 il numero degli iscritti dovrebbe risultare sostanzialmente stabile, per effetto di una evoluzione delle cancellazioni in linea con quella delle iscrizioni e raggiungere a fine anno le 168.250 unità, con una leggera variazione rispetto al 2017 di sole 100 unità (-0,1%).

Ed infine, anche per la Cassa di Previdenza dei Dottori Commercialisti il bilancio previsionale 2018 si chiude con un segno +. L’attivo di bilancio, stimato alla fine del 2018, tocca gli 8,5 miliardi di euro. Relativamente all’area contribuzioni, i dati reddituali dichiarati nel 2017 confermano una crescita – rispetto ai dati dell’anno precedente – sia dei redditi e dei volumi di affari nonché, segnale di una crescente cultura previdenziale della categoria, dell’aliquota media di contribuzione.

“Sul fronte degli investimenti – commenta il Presidente Walter Anedda – la nostra Asset Allocation per il 2018 prevede 832 milioni da investire di cui una parte destinati in economia reale. La nostra Cassa conferma la volontà, nell’ambito di un adeguato profilo di rischio/rendimento, di contribuire a rilanciare gli investimenti nel nostro Paese anche con riferimento alle PMI che costituisce un volano economico anche per i nostri iscritti”.