Inarcassa: approvato il bilancio di previsione 2018. Santoro “Capitalizzazione ente è indicatore di fiducia”

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Inarcassa si presenta al tradizionale appuntamento con il budget, forte di un patrimonio netto che ha oramai superato la soglia dei 10 miliardi di euro, grazie all’impulso fornito da un’efficace gestione finanziaria e con un rendimento lordo a valori di mercato che ha superato il 4%.  Le previsioni per l’esercizio 2018, formulate come di consueto con il doveroso rispetto del principio della prudenza, determinano un avanzo economico di 430 milioni di euro ed un flusso di entrate contributive per oltre 1 miliardo di euro.

Il bilancio di previsione, approvato dal Comitato Nazionale dei Delegati nell’adunanza del 30 novembre, rappresenta il frutto di una sana ed equilibrata gestione. Anche il patrimonio nel valore ideale della quota pro-capite si è più che raddoppiato: nel 2008 era pari a 30.000 euro ed oggi ha superato i 60.000 euro. Nel complesso cresce in misura più che proporzionale rispetto a quanto necessario, consentendo di accantonare ulteriori risorse per il futuro previdenziale.

I numeri confermano ancora una volta la solidità di Inarcassa, che ha visto crescere il proprio patrimonio nonostante il contesto economico tuttora fragile e caratterizzato da segnali di ripresa contenuti, cui si accompagna la crescita degli accessi al pensionamento e un mercato finanziario asfittico con rendimenti dimezzati, in termini percentuali, rispetto al passato.

Nel 2018 il numero degli iscritti dovrebbe risultare sostanzialmente stabile, per effetto di una evoluzione delle cancellazioni in linea con quella delle iscrizioni e raggiungere a fine anno le 168.250 unità, con una leggera variazione rispetto al 2017 di sole 100 unità (-0,1%).

Il monte redditi Inarcassa del 2016, dopo il sostenuto rimbalzo intervenuto nel 2015 (+3,2%), dovrebbe risultare ancora in aumento, ma in misura più contenuta e pari all’1,3%, per effetto di un analogo incremento del reddito medio degli iscritti. Sembra infatti ormai superata la lunga fase di flessione dei redditi della categoria, che dal 2008 ha evidenziato 5 anni di contrazione per una riduzione complessiva del 14% (-22% in termini reali).

“La progressiva capitalizzazione dell’Associazione – dichiara il Presidente Giuseppe Santoro – è l’indicatore di fiducia più tangibile che possiamo consegnare ai nostri associati e che, in termini di garanzia, deve assolvere a due compiti fondamentali: assicurare la copertura di cinque annualità delle pensioni correnti e contribuire, attraverso i rendimenti, all’adeguatezza delle prestazioni”.

Roma, 1 dicembre 2017