Ocse, AdEPP e il gender pay gap. Un problema non solo italiano

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Nel mondo le donne guadagnano in media il 23% in meno degli uomini, a denunciarlo l’ultimo studio pubblicato dall’Ocse che definisce il gender pay gap “il più grande furto della storia”.

Una realtà che tocca anche le professioniste come da tempo sottolinea l’AdEPP nel suo report annuale.

E mentre secondo i dati raccolti dall’organizzazione, non vi sono distinzioni di aree, comparti, età o qualifiche, l’Associazione degli Enti di previdenza privati analizza “il fenomeno” anche su base regionale.

Per le nazioni Unite “il divario salariale non ha una o due cause, ma è dovuto all’accumulo di numerosi fattori che includono la sottovalutazione del lavoro delle donne, la mancata remunerazione del lavoro domestico, la minore partecipazione al mercato del lavoro, il livello di qualifiche assunte e la discriminazione. Pertanto, le donne guadagnano meno in generale perchè lavorano meno ore retribuite, operano in settori a basso reddito o sono meno rappresentate nei livelli più alti delle aziende. Ma anche, semplicemente, perchè ricevono in media salari più bassi rispetto ai loro colleghi maschi per fare esattamente lo stesso lavoro”.

Insomma per ogni dollaro guadagnato da un uomo, una donna guadagna in media 77 centesimi.

Ma non solo. Le donne che diventano madri perdono in media il 4% del loro stipendio rispetto a un uomo; per il padre il reddito aumenta invece di circa il 6%. “Ciò dimostra – sottolinea Anuradha Seth, consigliera economica del Programma di sviluppo delle Nazioni Unite – che buona parte del problema è il lavoro familiare non retribuito che le donne continuano a svolgere in modo sproporzionato”.

E veniamo allora ai dati AdEPP. Nello studio dell’Associazione degli Enti di previdenza privati, le libere professioniste guadagnano in media il 40% in meno dei loro colleghi uomini.  La differenza di reddito si rileva già per le under 30 anche se è meno evidente (9% in meno). Se un professionsita guadagna in media 40mila euro lorde all’anno, una collega si attesta sui 23mila euro.

Un dato che se riportato in una analisi regionale appare ancora più evidente. Una professionista in Calabria guadagna poco più di 11mila euro contro gli oltre 20mila di un uomo, in Lombardia 33mila contro i 60mila del collega maschio. E se analizziamo, infine, il range tra Regioni, quello maschile viaggia tra 0 e 160mila euro, quello femminile tra 0 e 70mila euro, oltre il 50% in meno.

E per quanto riguarda la scelta di diventare madre, i due terzi delle donne, dopo aver avuto un figlio, non recuperano il reddito professionale che avevano e una su sette l’azzera.

Al ritmo attuale, avverte l’Onu, ci vorranno più di 70 anni per porre fine al divario salariale tra uomini e donne.