Rapporto ESDE. In Italia scende la disoccupazione giovanile

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A sostenerlo il rapporto trimestrale sugli sviluppi dell’occupazione e sociali in Europa (Employment and Social Development in Europe, Quarterly Review) elaborato dalla DG Occupazione, affari sociali e inclusione della Commissione europea, pubblicato nei giorni scorsi e che sottolinea, dati alla mano, come l’Eurozona stia consolidando la crescita uscendo da uno dei periodi più lunghi di crisi. A dimostrarlo il dato sulla disoccupazione che è diminuita di circa 8,6 milioni di persone rispetto all’aprile 2013, rimanendo al di sotto dei 18 milioni di persone a dicembre 2017, ossia il livello più basso registrato dall’inizio della crisi (novembre 2008). Da una parte, quindi, diminuisce la disoccupazione dall’altra aumenta l’occupazione e la crescita economica sembra irrobustirsi.

“Sono lieta di presentare, ancora una volta, un rapporto trimestrale positivo che ci conferma che l’Europa è tornata a una solida crescita. Negli ultimi trimestri, l’occupazione nell’UE ha raggiunto i livelli più alti mai registrati con oltre 236 milioni di persone al lavoro. La Commissione è impegnata nel contrasto alle forme di lavoro più precarie – ha commentato la Commissaria all’occupazione, politiche sociali e inclusione Marianne Thyssen  – pertanto questi dati che confermano l’aumento di posti di lavoro a tempo indeterminato e a tempo pieno sono ottimi. Anche se permangono ampie differenze tra i paesi dell’UE, la disoccupazione è diminuita in tutti gli Stati membri, in particolare la disoccupazione giovanile mostra un costante calo. E’ dunque il caso di continuare a mettere il sociale al centro della nostra agenda politica. Non tutti i cittadini dell’UE hanno beneficiato della ripresa economica nella stessa misura. Con l’adozione del Pilastro europeo dei diritti sociali, la Commissione europea, gli Stati membri e le parti sociali hanno costruito una bussola per migliorare le condizioni di vita e di lavoro nell’UE”.

Anche nel nostro Paese scende il tasso di disoccupazione giovanile (-6,9%), pur rimanendo elevata la quota di disoccupati nella fascia di età 16-25 anni. Nel rapporto, inoltre,  è riconosciuto che l’Italia ha contribuito fortemente, con Francia e Spagna, alla diminuzione dei livelli di disoccupazione del continente con una quota di 270.000 occupati in più nel trimestre considerato.

E sempre per dare qualche dato, rispetto ad un anno fa,  l’occupazione è aumentata dell’1,7% pari a 4 milioni di occupati in più, di cui 2,7 milioni nell’area euro. I posti di lavoro a tempo indeterminato e full time hanno guidato questo aumento. Nel periodo considerato, il numero di dipendenti con contratto a tempo indeterminato è cresciuto di 2,8 milioni, un aumento di ben tre volte superiore all’aumento dei contratti a tempo determinato (900.000). Il lavoratori a tempo pieno sono cresciuti di circa 3 milioni, per raggiungere quota 181 milioni, mentre i lavoratori part-time sono aumentati di circa 300.000 fino a 42,7 milioni. Il tasso di occupazione dei lavoratori tra i 20 e i 64 enni è aumentato costantemente negli ultimi tre anni, attestandosi al 72,3% nel terzo trimestre del 2017, il tasso più alto mai raggiunto.