Spreco alimentare. Dal 5 Febbraio in Enpam la mostra di Altan

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Arte per sensibilizzare contro lo spreco di cibo. La V Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, che si celebra il 5 febbraio, punta anche sul ruolo dell’arte: al Maxxi hanno fatto il loro debutto ieri in anteprima due progetti promossi da Reduce/60 SeiZero e campagna Spreco Zero che saranno portati in tutta Italia nel corso dell’anno.

La mostra ‘Primo non sprecare, secondo Altan. Lo spreco formato vignetta’ è un percorso espositivo con 10 tavole ideate dal geniale cartoonist. Il tratto e l’ironia di Altan hanno immortalato i momenti di ordinaria quotidianità sprecona dei consumatori italiani. La mostra sarà allestita dal 5 all’8 febbraio nella sede Enpam di Piazza Vittorio a Roma, visitabile con ingresso libero dalle 10 alle 17.

Alcuni determinanti di salute dipendono dalla qualità dell’alimentazione: si dice che siamo quello che mangiamo ma in realtà mangiamo anche per quello che siamo dal punto di vista culturale e della conoscenza e, paradossalmente, se guardiamo i dati vediamo, in maniera anche provocatoria, che noi adulti sprechiamo quei cibi che mediamente mancano ai nostri figli affetti da un problema molto grave in Italia che è l’obesità infantile”, così il presidente Enpam, Alberto Oliveti, a margine della presentazione, ieri al Maxxi di Roma, dei dati sul food waste in vista della V Giornata Nazionale dello spreco alimentare del prossimo 5 febbraio.

In Italia – avverte Oliveti – il 20% dei giovanissimi tra i 6 e i 10 anni è in sovrappeso e un 10% è obeso ed è stato visto che uno dei determinanti più importanti, la cui carenza determina l’obesità infantile, è l’assenza nella dieta del giovane di frutta e verdura”.

Da qui la necessità di una maggiore consapevolezza su questi temi. “Credo che la questione dello spreco debba, per prima cosa, essere focalizzata: il problema è la contezza che esista uno spreco – osserva Oliveti – Penso che il ritmo frenetico della vita non permetta di renderci conto che certe cose noi le prendiamo ma poi le sprechiamo”.

“Tutto quello che va in questo senso, dalla sensibilizzazione alla tenuta del diario alimentare, un processo attivo, come anche le stimolazioni passive che potrebbe arrivare dall’industria, come la segnalazione o la visione di quello che abbiamo in frigo potenzialmente deperibile, in logica di priorità, potrebbe aiutare a renderci conto che questo è un problema”, conclude il presidente Enpam.