Spreco alimentare. Malagnino “Ridistribuzione e non solo del cibo”

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“La prevenzione dello spreco alimentare è un tema importante. Un problema molto serio che non può essere limitato, circoscritto soltanto alla ridistribuzione del cibo” ed infatti il Vice Presidente Vicario dell’Enpam, Giampiero Malagnino, durante la presentazione de ‘Il cibo che serve’ il progetto finanziato dalla Regione Lazio e finalizzato al recupero di frutta, verdura e altri generi in scadenza, affronta anche il problema della povertà e delle nuove povertà.

“C’è un problema di ridistribuzione della ricchezza – ha detto Malagnino –  C’è una proletarizzazione dei ceti medi, i ricchi sono sempre di meno, ma sempre più ricchi. In Italia, per esempio ci sono 6 milioni di poveri e solo a Roma 30mila bambini non riescono a nutrirsi correttamente”.

Fa eco al Vice presidente Malagnino il Governatore della Regione Lazio. “Bisogna pensare a chi ha bisogno. Sono convinto che la situazione nelle nostre città sia grave e che stia portando all’aumento delle diseguaglianze – ha detto Nicola Zingaretti – Dobbiamo invece pensare alla redistribuzione della ricchezza e mettere in campo ogni iniziativa utile. Noi ci siamo e vogliamo fare la nostra parte per aiutare le persone e soprattutto i più deboli che sono i primi a pagare la crisi del modello economico attuale. Costruiamo insieme un nuovo modello di sviluppo che sia inclusivo con un sistema di welfare forte e innovativo. Siamo in una fase storica in cui un modello di sviluppo si è esaurito. Non produciamo più beni di consumo a sufficienza. Bisogna ripensare nuovi modelli di sviluppo e di welfare”.

Un welfare che per il Vice presidente Enpam “è da rivedere, forse da incrementare e non per colpa della presenza degli immigrati per i quali spendiamo solo 2-3 miliardi l’anno, ma perché la popolazione è sempre più anziana. Infatti l’80% delle risorse del Sistema sanitario nazionale sono proprio destinati agli anziani”

“In questa fase è molto importante il coinvolgimento delle forze politiche e istituzionali ma anche del volontariato, della società civile – ha proseguito Malagnino- tutto il Terzo settore si sta, infatti, muovendo in questa direzione. Ma deve essere sostenuto, incentivato”.

E così se da una parte una rete solidale composta da Acli, panificatori, servizi di catering e ristorazione, negozi e molti altri soggetti si occuperà di raccogliere il cibo e ridistribuirlo, dall’altra, per Malagnino – sarà importante “incentivare l’educazione all’alimentazione, alla salute, a diversi stili di vita. Redistribuire, ai bambini, maggiormente cibi freschi, verdure e frutta, ma anche proteine per evitare anche fenomeni di obesità. Nutrirsi, dunque, in maniera più equilibrata”.