Epap, Poeta “Al via la Commissione Welfare”. Obiettivo capire e individuare le azioni

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“L’Epap si è più volte interrogata su come sostenere il lavoro in un mercato così specializzato ed esigente, che muta velocemente e richiede professionisti preparati, competitivi, al passo con le moderne tecnologie. Oltre le molteplici forme di assistenza che tutelano l’iscritto nella fase più delicata della vita – spiega il presidente Stefano Poeta –  ci siamo orientati anche su forme di sostegno più dirette alla professione attraverso la riduzione della contribuzione per i redditi minimi, ad esempio,  la concessione di mutui e prestiti per gli studi professionali e il sostegno per l’acquisto di strumenti professionali attraverso convenzioni stipulate con le società di rappresentanza”.

“Si tratta di iniziative lodevoli e ben strutturate  – riflette Poeta – ma certamente non sufficienti a sostenere redditi precari e frammentati che costituiscono oggi il riferimento dei nostri iscritti”.

Una consapevolezza che ha comunque spinto l’Ente di previdenza pluricategoriale a mettere in campo  una “Commissione Welfare” finalizzata all’individuazione delle azioni di welfare, che, entro il 15 maggio, dovrà presentare la fotografia delle criticità delle professioni rappresentate dall’Ente e proporre nuove idee su possibili scelte di welfare attivo, tenendo, comunque, ben presente, sostiene il Presidente Epap “l’orientamento piuttosto avanzato sulla scelta di servizi per i nostri professionisti, banche dati tecniche, riviste specialistiche, sentenze sulle materie oggetto delle professioni”.

Fermo restando la necessità da parte del professionista di un continuo aggiornamento per rispondere a pieno e con competenza alle esigenze dei clienti e rimanere competitivi sul mercato del lavoro, dalla mutevolezza della professione scaturiscono anche altre considerazioni che richiedono azioni mirate.

Quali? “Da una parte orientare gli investimenti verso l’economia reale del Paese, intercettiamo quei fondi dove le nostre professioni hanno una parte principe. Così facendo operiamo per attuare una ricaduta sul reddito professionale – conclude il Presidente Poeta – Dall’altra strutturando la nostra Cassa a essere recettore delle politiche comunitarie di sostegno alle professioni ci consente di recepire i mutamenti e le opportunità in atto. Ed infine caratterizzando il sostegno per i giovani professionisti neo iscritti con l’aiuto concreto a posizionarsi nei mercati del lavoro con prospettive di autoimprenditorialità”.